Gentile Francesca, tenendo presente che ha sempre sofferto di crisi depressive, mai risolte in maniera definitiva né esaustiva, ritengo che - a seconda di determinate circostanze di vita (familiari, sociali, stagionali etc.) - è facile che si possano verificare delle ricadute come questa che Lei attualmente sta vivendo. Le preciso, altresì, che anche le cose che più ci appassionano (es.:l’insegnamento) a volte possono procuraci stress e diventare molto faticose; ciò dipende da un insieme di fattori che interagiscono fra di loro in un dato momento della nostra vita (eventi particolari, età, problematiche familiari, economiche etc.) e che mettono a dura prova la nostra resilienza. Inoltre, La informo che quando crisi identitarie depressive ci affliggono non è utile fare bilanci o pensare a fughe poiché - in tali situazioni - siamo portati a vedere solo insuccessi o negatività. Io sono invece sicura che, se Lei analizza bene la Sua vita, riuscirà a vedere anche cose buone e positive. Le consiglio, quindi, di iniziare subito a fare piccole cose nuove, nuove esperienze. Inizi a fare un po’ di movimento che è utile per un benessere psicofisico di tutti. In particolare, nel Suo caso, può risultare molto efficace fare delle lunghe camminate a passo un po’ sostenuto. Provi a fare piccole gite in posti inconsueti e a Lei sconosciuti. Cerchi di fare nuove conoscenze; si prenda delle piccole libertà e si adoperi per fare qualunque cosa (ripeto anche piccola) che Le piace e/o che non ha mai fatto prima. Inoltre, pur comprendendo il Suo scetticismo circa i risultati delle cure farmacologiche e psicoterapeutiche che ha fatto in passato, Le consiglio di fare un ulteriore tentativo - magari cambiando professionista e tipo di approccio psicoterapico - poiché proprio in questo momento potrebbe trovare molto giovamento. Le faccio i miei auguri e La saluto con cordialità.