Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Vorrei andare via di casa

Salve a tutti, sono una ragazza di 21 anni e sto pensando da vario tempo di andare via di casa in quanto non mi trovo bene con la mia famiglia.
Tutto iniziò all’età di 14 anni, perché mi fidanzai con un ragazzo che ai miei genitori non piaceva, così mi chiusero a casa e potevo uscire un giorno a settimana per poche ore. Si era creato un clima di totale controllo su di me ed era una situazione veramente difficile, non volevano assolutamente che io andassi a casa sua ma io lo facevo comunque di nascosto, lo scoprirono e così sono stata mesi senza uscire di casa.
Persi anche tutte le mie amiche per questo ragazzo in quanto molto geloso e possessivo, ma anche perché non era ben visto neanche dalle mie ex amiche. Dopo 2 anni sono riuscita a lasciarlo e uscire da questo circolo vizioso.
Intorno l’età di 16 anni iniziai ad andare in terapia perché mi resi conto di non stare bene in quanto nella mia mente vi erano pensieri continui di voler farla finita, ma non ho mai avuto tale coraggio, mi sono limitata ad atti di autolesionismo.
La terapeuta che mi seguiva convocò più volte la mia famiglia in quanto aveva capito che il problema non ero solo io ma anche i miei genitori, e chiedeva loro di fare una terapia di famiglia, richiesta mai accettata da loro per cui non ci sono mai andati.
Finita la terapia mi sentivo molto meglio e sono stata bene fino all’inizio di questa pandemia di Covid-19.
Durante la quarantena si sono completamente rotti i rapporti con mia madre e mio padre, è come se la quarantena avesse tirato fuori tutti i loro difetti ai miei occhi. Vengo continuamente svalutata e mai ascoltata, mia madre lavora tutto il giorno o sta con il telefono, non mi ascolta mai non ricorda mai ciò che le dico per tale motivo. Mio padre, che non è mai stato di tante parole, apre la bocca solo per insultarmi, inoltre è di una mentalità così arretrata che per il solo fatto che io sono donna e più piccola di lui che non ho diritto di parola. Mia madre mi aspettavo fosse più avanti di lui (essendo anche psicologa) invece lo difende e dice che sono io a creare un cattivo umore in casa.
Inoltre loro due hanno una sorta di paura folle di questo virus e questo è motivo di litigi perché non comprendono il giusto punto di vista sulle misure da prendere, cerco di spiegarlo ma ogni volta è un “zitta”.
Sono ritornata ai tempi in cui andavo in terapia, ho ricominciato a piangere spesso e vorrei andare via di casa ma non so come fare, in quanto sono al terzo anno di Psicologia in un’università privata e non saprei come pagarmela, dovrei mollare tutto e trovare un lavoro... significherebbe abbandonare il mio sogno di finire l’università.
Accetto qualsiasi consiglio anche su come rimanere in questa casa senza stare così.

Cara Martina, la tua storia conflittuale risale al periodo della tua adolescenza che è stata vissuta con molta sofferenza ed ha lasciato in te delle ferite molto probabilmente non del tutto sanate! Come sicuramente anche tu sai quello é un periodo problematico un po' per tutti. Sarebbe stato utile conoscere alcun elementi inerenti le dinamiche  psico-affettive della tua famiglia come ad esempio conoscere perché il tuo primo fidanzatino  non piaceva né ai tuoi genitori né ai tuoi amici. Sapere anche se sei figlia unica o meno ed altro ancora. Con la psicoterapia sei stata bene ed è tornata  una buona/decente relazione in famiglia. Attualmente, invece,  il periodo di crisi ha di nuovo preso forza  a causa delle regole/restrizioni inerenti al Covid 19. Purtroppo il Covid é stato un elemento scatenante di molti conflitti relazionali intrafamiliari (già latenti) e naturalmente tu non ne sei stata esente! Ora stai maturando l'idea  di andare a vivere da sola ma il problema economico ti blocca. Tale problema purtroppo é importante!! Non é semplice lavorare per mantenersi agli studi e nella maggior parte dei casi ritarda notevolmente il raggiungimento della laurea! Per tali motivi i consigli che ritengo utile per te sono i seguenti: a) devi continuare  a studiare rimanendo in famiglia e cercare di tollerare ancora per qualche anno; b) dovresti riprendere un periodo di psicoterapia che ti aiuti a gestire meglio e con meno stati ansiosi i conflitti che si generano con i tuoi genitori; c) prova a fare "un contratto" con loro su ciò che sei disposta a fare per accogliere le loro esigenze nei tuoi confronti e prospetta loro quello di cui tu necessiti per continuare a stare 'serenamente' in famiglia.

Non dimenticare di ringraziarli per ciò che fanno per te anche se ritieni che non siano giusti nei tuoi confronti, pensa che molto probabilmente sono in 'buona fede' e ritengono di farlo per 'il tuo bene'. Con i miei migliori auguri ti saluto cordialmente.