Dott.ssa Laura Tienforti

Dott.ssa Laura Tienforti

Psicologo, Psicoterapeuta

Da circa 2 mesi mio figlio ha iniziato a non mangiare piu' a scuola e soprattutto a mordere i compagni

Salve, sono la mamma di due bimbi. Il piu' piccolo fara' quattro anni a luglio, e' affettuoso e molto legato a me. Il lungo allattamento ci ha regalato uno splendito rapporto. Questo e' stato il suo primo anno di materna, iniziato serenamente senza problemi, in una classe di 29 bimbi di cui solo 5 della sua eta', gli altri sono di un anno piu' grandi, probabilmente anche un po' prepotenti. E' un bimbo dolce, altruista, ma da circa due mesi, da bimbo che “ non si sentiva e non si vedeva“ ha iniziato a non mangiare piu' a scuola e soprattutto a mordere i compagni. Non parla perfettamente, ma sa esprimersi molto bene. Ogni volta ha una “giusta causa“ al gesto fatto (perche' il compagno non voleva mettere in ordine, perche' dava fastidio al suo amichetto, perche' gli prendeva un gioco...) ed ogni volta comprende il mio dispiacere e promette che non lo fara' piu'. Anche con la sorella piu' grande a volte ha questi momenti di rabbia incontrollabili quando viene stuzzicato, ma io lo conosco e intervengo prima che accada il peggio, facendoli calmare. Non so piu' come comportarmi. Gli faccio tanti discorsi, ho dato punizioni, lo allontano da me e dai nostri momenti di coccole... Sono preoccupata, sto pensando di toglierlo dalla scuola sperando che il prossimo anno sara' passata. Le maestre si alternano con gli orari. Una mi dice che non sa come fare, l'altra mi tranquillizza dicendo che il bimbo e' buono e che gli passera'. Cosa devo fare? Capirei se fosse piu' piccolo. Sono veramente in ansia. Grazie in anticipo.

Cara Manuela,  non credo sia il caso di preoccuparsi  in modo esagerato per il Suo bambino poiché ritengo che egli stia attraversando un periodo di adattamento!!  I bambini possono essere aggressivi   quando affrontano i loro momenti di crescita e di evoluzione. Essendo al primo anno della scuola materna (il loro piccolo sociale),  il bimbo molto probabilmente ha dovuto faticare un po’ per riuscire a capire come doversi  comportare e  non sempre riesce a reagire con modalità adeguate!!  Lei stessa afferma che “ogni volta ha una giusta causa” per giustificare il cattivo comportamento che ha tenuto e comprende anche di procurarLe dispiacere!! Posso ipotizzare che il bambino stia cercando di affermare la propria identità, la propria esistenza e cerca di attirare l’attenzione. Ciò non è del tutto negativo!! A questo punto Le dico che il ruolo dell’adulto è molto importante (genitori, insegnanti e figure di riferimento in genere).

Quindi il mio consiglio è il seguente: l’adulto non deve assolutamente adottare comportamenti aggressivi in presenza e/o verso il minore; l’atteggiamento deve essere positivo, costruttivo e mirare all’attenuazione dell’aggressività; i genitori (ottimo se entrambi magari alternandosi nelle diverse situazioni) devono continuare nell’ascolto degli avvenimenti; aiutare il bambino a verbalizzare ed esternare i sentimenti (positivi e negativi) legati agli eventi di cui si parla; bisogna favorire in lui la volontà di dare una spiegazione al suo comportamento. Gli adulti  devono cercare di fornire metodi alternativi di risoluzione di certe situazioni che possono essere vissute come ingiuste, cattive  o imbarazzanti dal bambino. Dopo aver  dato adeguata importanza all’aggressività espressa dal piccolo, spesso può risultare molto utile far capire che si deve comunque confortare colui/colei che è stato aggredito. Questo atteggiamento, da parte degli adulti, deve essere continuativo senza stancarsi poiché il bambino ci mette un po’ di tempo per ‘metabolizzare’, ‘apprendere’ e ‘restituire’. In conclusione ritengo di poter affermare che essendo il bambino ancora molto piccolo trattasi di problematiche di adattamento all’ ambiente sociale (extra familiare) anche se i sintomi si sono manifestati oggi e non all’inizio dell’entrata nella scuola materna. Tutti sappiamo che i piccoli all’inizio della scuola, quando devono staccarsi dall’ambiente familiare piangono per un po’ di tempo, questo è il loro modo di adattarsi alla nuova situazione. Altri bambini invece – come il Suo – sembrano adattarsi bene immediatamente ed invece un po’ più tardi manifestano la loro contestazione adattativa!!. Quindi Manuela si applichi e non si stanchi di dialogare con il Suo bambino, chiedendo anche la collaborazione del papà e delle maestre. Per ora non consiglio di consultare uno psicologo magari lo può fare per Lei stessa, se non riesce a ben gestire la Sua ansia.

Io mi dichiaro a disposizione e se ha ancora bisogno mi ricontatti pure. Spero di esserLe stata utile e La saluto cordialmente.