Senso di inferiorità e ansia
Salve, sono una ragazza di 21 anni e frequento la facoltà di economia all'Università. Prima di giungere ad economia ho fatto due anni di giurisprudenza, che ho abbandonato perché non faceva per me. Non sono stati due anni facili, in uno di questi passavo le giornate senza fare nulla, scontenta della mia scelta e timorosa di dire ai miei genitori che volevo cambiare. Una volta espressa questa mia volontà mi sono data da fare per entrare in una nuova facoltà e finalmente ad ottobre 2020 ho iniziato questo nuovo percorso, felice di ricominciare. Prima di rimettermi in gioco, durante il lock down, mi sono concentrata su me stessa e ho perso tanto peso, cosa che mi perseguitava da 20 anni. Ero proprio felice e ad ottobre ho iniziato l'università con una infinita voglia di fare. Ora mi ritrovo a metà febbraio, senza aver passato neanche un esame. Ho trovato estremamente difficile tornare a studiare, il fatto di essere fuori allenamento mi ha portata a fare il doppio della fatica. Ho dato due esami due volte e in nessuna delle due sono riuscita a superarli, questa cosa mi ha distrutta, non riesco a dormire bene di notte e vedere la delusione negli occhi dei miei genitori è terribile. Il fatto che i miei compagni, i miei coetanei vadano avanti mi fa sentire una nullità in confronto. Non riesco più ad avere un rapporto sereno con le persone che amo di più, a volte penso di non meritarmi neanche una passeggiata all'aperto, un pranzo con una amica, un momento di relax con il mio fidanzato. Non mi sento più degna di nulla. Mia madre poi non aiuta, continuando a fare confronti con altre persone, parenti. Solitamente non sono una persona che si scoraggia e se non ci fosse tutto questo contorno (genitori delusi, paragoni) sono sicura che mi rimboccherei le maniche e penserei solo a superarli nella prossima sessione. Ma così non è, mi preoccupa non dormire bene la notte e provare una fortissima ansia quando faccio qualcosa che penso di non meritarmi.
Cosa posso fare?
Grazie
Ciao, la delusione che vedi negli occhi dei tuoi genitori credo sia soprattutto nei tuoi occhi perchè, ahimè, spesso siamo i più duri giudici di noi stessi. L'autosabotaggio che hai messo in atto ha sicuramente una funzione, finchè non capisci a che cosa "ti serve" (anche se ti sembrerà paradossale) sarà faticoso eliminare questa strategia. E' come se dovessi "accettare" di poter funzionare, di poter riuscire. La perdita di peso che hai ottenuto ti dimostra che sei capace. Devi sicuramente tener conto dell'ambiente che ti circonda e delle pressioni che ti mette, ma prima di tutto pensa a ciò che può partire da te. Probabilmente un percorso di terapia potrebbe aiutarti a distinguere ciò che dipende da te e ciò che dipende dai tuoi, dai confronti o dal giudizio che percepisci.
Coraggio!!!
Psicologa, Psicoterapeuta - Vicenza