Provo uno strano stato di malinconia
Salve a tutti, sono una ragazza di 18 anni e da un po' di giorni ormai convivo con una strana malinconia, mi spiego meglio: Ho la perenne sensazione di star sprecando la mia vita, eppure non ho voglia di fare molto, sono sempre stata un po' malinconica ma ho sempre risolto uscendo con gli amici a fare un aperitivo, mettendomi a leggere, guardando un film o stando con i miei genitori.
In questi giorni però c'è un pensiero che mi tormenta: "un giorno morirò e tornerò come prima di nascere, nulla".
Non ho un forte spirito religioso, o meglio, credo in dio ma non pienamente, comunque, questo pensiero non mi consente di stare tranquilla, sento di star sprecando la mia gioventù, però proprio non riesco a provare interesse per le cose che facevo prima.
Nulla riesce a catturare a pieno la mia attenzione.
Trovo "conforto" solo parlando con mia madre, spesso parliamo di filosofia quando ho questi periodi e un po' mi aiuta.
Penso un po' sia anche monotonia, forse mi sono sentita persa passando il mio ultimo anni di scuola superiore facendo le videolezioni.
Non riesco a stare tranquilla e non provo interesse praticamente per nulla.
È un periodo?
Come potrei risolvere?
Qualche tempo fa stavamo parlando di consultare una psicologa, però al momento i miei economicamente non potrebbero permettersela.
Come potrei rompere questa "monotonia"?
Gentile Betty,
mi pare di cogliere che, giunta al capolinea degli studi superiori, senta l'esigenza di dare una svolta alla sua vita, di darle un senso, di trovare il suo posto nel mondo, di poterci essere con responsabilità, in pienezza (forse anche da un punto di vista spirituale?). Cerca e trova sostegno in sua madre, ma questo non le basta.
Osservo che lo scritto è concentrato su quanto non le interessa più. Le chiedo cosa le interessa? Anche una piccola, piccolissima cosa.
La vita la sta chiamando a fare delle scelte autonome e responsabili, decisive, forse questo può spaventarla per il timore di sbagliare (si può anche sbagliare, l'importante è ripartire, magari imparando anche dai propri errori). Si dia delle possibilità, tante, tutte quelle che le vengono e che le verranno in mente, le valuti e le segua se le trova opportune, e poco per volta si vedrà costruire un capolavoro.
Le auguro ogni bene.
Resto a disposizione.
drssa Chiara Lecca