Vorrei cambiare vita ma la mia famiglia non mi appoggia
Sono un ragazzo di 23 anni, vivo ancora in casa con i miei genitori e mi sono appena laureato. A settembre vorrei iniziare i due anni universitari di specializzazione, in modo da prendere anche la laurea magistrale e poi finalmente iniziare a lavorare. Negli ultimi anni pero ho iniziato a non sentirmi più tanto bene con me stesso, e questo ha portato a un mio cambiamento personale e a una mia crescita e maturazione personale. In casa con i genitori mi sentivo mese dopo mese sempre più stretto e sempre più soffocato : io sono figlio unico e quindi ho rivolte addosso tutte le attenzioni, e inoltre ho dei genitori che, nonostante non mi abbiano mai negato nulla, sono sempre molto apprensivi e eccessivamente presenti, senza lasciarmi mai i miei spazi. Questo mi ha portato a prendere la scelta di andare a studiare fuori sede, non è stata una scelta presa d'impulso ma che è stata maturata in molti anni. Ho scelto una città a circa 300 km da dove vivo, quindi non eccessivamente lontana. In questa città ci vive anche un mio amico, e l'ho visitata una volta convincendomi che sia la città giusta per me. Il mio progetto sarebbe quello di restarci anche dopo la laurea, creandomi una mia vita. In questo ultimi anni non mi sento più felice, vivo in una città dove non ho mai incontrato le amicizie giuste, dove non mi sento più bene, e non ho alcun motivo di restarci. Sento dentro di me quella voglia di ricominciare da capo e di costruirmi una mia vita in una città completamente nuova, partire da zero e ricostruire tutto, e sento che è quello che voglio per il mio futuro. Tuttavia sto scrivendo in questo sito perchè non mi sento appoggiato da nessuno... I miei genitori hanno accettato la mia scelta e per gli ultimi due anni di università mi aiuteranno economicamente, in quanto da solo non ce la potrei fare, ma quando affronto il discorso che mi piacerebbe restarci anche post laurea non li vedo per nulla convinti, e continuano a sostenere che dovrei tornare nella città d'origine per lavorare e farmi una famiglia, senza capire che non è quello che voglio. E poi c'è anche mia nonna, a cui voglio molto bene ma che è sempre troppo presente nella mia vita e appena le parlo di questo sogno continua a starci male e a non capire. Io mi sento malissimo, non mi sento appoggiato da nessuno e mi fanno sentire in colpa come se volessi " abbandonare " la famiglia. E tutto questo mi sta destabilizzando tantissimo, mi sta facendo perdere la motivazione e la concentrazione e non so come fare.. come si fa a pensare alla propria vita senza lasciarsi condizionare dalla famiglia ? Come si fa a inseguire i propri sogni mettendo da parte la famiglia ? Io non riesco a farlo...
Gentile Stefano,
sai, mi ricordi un po' san Francesco d'Assisi: il papà voleva che diventasse come lui un ricco mercante di stoffe pregiate. Eppure la sua strada non era quella, non era la sua.
I tuoi genitori e tua nonna vorrebbero che rimanessi lì, vicino a loro, dove sei sempre stato, ma tu vedi altro per te, in questo momento questa città a trecento chilometri di distanza.
Il legame tra voi deve essere molto forte a quanto scrivi. Se, da un certo punto di vista questo ti ha permesso di crescere con una base familiare solida, un riferimento sempre presente, ora questo riferimento sembra essersi fatto pesante e mi appari bloccato ad un bivio: "abbandonare" la famiglia per costruirti un tuo futuro o rimenere sostanzialmente legato lì non per decisione tua, ma dei tuoi genitori e di tua nonna.
Quali i pro quali i contro? Cosa tutto può succedere in un caso e nell'altro? Cosa rappresenta per te la tua famiglia, cosa e come ti rappresenti tu ed il tuo futuro?
Un confronto di accompagnamento con uno psicologo potrebbe aiutarti a ritrovare motivazione per ripartire.
Rimango disponibile tramite il modulo contatti.
drssa Chiara Lecca