Buongiorno Claudia, la situazione che lei delinea è analoga a quella di tanti genitori separati; essere in ansia per il bambino e per le sue reazioni emotive è normale. Lei e il suo ex marito avete avuto la grande capacità di lasciarvi con estrema serenità, il che non sempre purtroppo avviene, e a mio parere questo è già un buon punto di partenza per rendere le cose più semplici a tutti. Dopo un anno di separazione però sarebbe il caso di iniziare a dire una parte di verità a vostro figlio, che fino ad ora è stato troppo piccolino per comprendere la situazione,anche se ne avrà certamente risentito in qualche modo. Proprio ora che inizia a porre domande non è il caso comunque di mentire o di dire cose non vere. Ovviamente l'acquisizione della verità non può avvenire tutta ad un tratto, ma deve essere considerata un processo graduale, che va di pari passo col processo di crescita del bambino. Oggi che ha 2 anni può iniziare a comprendere delle cose, ad avere delle risposte vere alle sue domande, per esempio che il padre lavora, vive ed ha un'altra casa da un'altra parte, piano piano potrà capire meglio anche le motivazioni di ciò. L'importante è che lei non pensi di dover “svelare” una terribile verità a suo figlio dall'oggi al domani, ma che pensi piuttosto di dare avvio ad un graduale processo di comprensione del bambino della propria realtà familiare, che oggi come oggi è simile a quella di tanti altri. Forse, sarebbe utile per lei elaborare un po' dentro di sé questa grande preoccupazione di aver sottratto qualcosa di importantissimo a suo figlio scegliendo la via della separazione. Se riuscirà a sentirsi meno in ansia, meno in colpa per questa scelta, di certo affronterà il discorso con suo figlio in maniera più naturale, assecondando anche le sue domande, ossia il suo naturale bisogno di iniziare a capire qualcosa in più della realtà in cui vive.