psicologo, psicoterapeuta, sessuologo
Come affrontare la paura dopo la quarantena
Dopo due mesi di lockdown in casa per l’emergenza coronavirus adesso nella fase 2 si stanno gradatamente riprendendo le varie attività quotidiane esterne.
Molti di noi nella fase 1 hanno vissuto la propria abitazione come un rifugio da un fuori vissuto come pericoloso per il contagio, non sentendosi così limitati e abituandosi alla nuova condizione di vita. Una certezza sotto il proprio controllo rispetto ad un mondo confuso e con comunicazioni poco chiare e a volte contrastanti rispetto alla pandemia di Covid-19 e alle misure da adottare.
Ora che possiamo riprendere gradualmente i nostri impegni, si può far fatica a tornare indietro, ad uscire, ci preoccupa il rischio di ammalarci e contagiare i nostri cari, in particolare i genitori anziani e i figli. Lasciare la sicurezza del nido domestico per l’esterno, anche con tutte le cautele raccomandate, ci manda in crisi e ci destabilizza. La paura del ritorno alla normalità ha anche un nome: sindrome della capanna o del prigioniero. Si caratterizza per il timore di tornare ai ritmi precedenti e di non adattarsi ai nuovi, ne fanno parte ansia, insonnia, irritabilità.
La paura è un’emozione protettiva dai pericoli, che ci orienta a non esporci a rischi inutili, attivando la prudenza, e ci fa mettere al riparo da situazioni dannose: esempio la fuga da un incendio incontrollabile. Se diventa sproporzionata, continuativa e non gestibile, ci provoca disagio, sofferenza, ci porta ad evitare le situazioni che ci spaventano, fino ad arrivare al ritiro e all’isolamento nella nostra comfort zone.
Siamo stati sottoposti a cambiamenti radicali negli ultimi due mesi, pertanto per riadattarci ad uno stile di vita bilanciato tra dentro e fuori casa occorre:
Se questo non è sufficiente?
Si può chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta che effettui consulenze online e/o in studio se:
psicologo, psicoterapeuta, sessuologo - Torino
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Più di una paura di covid 19 ho avuto paura come sa già lorena ferrero della mia operazione .
Dario il 13/05/2020
la Dott.ssa Lorena Ferrero ha risposto al tuo commento:
In questa situazione di pandemia i naturali timori per un intervento chirurgico vengono ancora di più aumentati
Ben affrontata la delicatezza della Fase2 dell’avventura COVID19 con tutte le incertezze che porta con sè! Non trascuriamo il fatto che portiamo dentro di noi le tracce di un trauma che, se affrontate, possono insegnarci tantI aspetti di noi e suggerirci come affrontare al meglio un futuro che ci assomigli.
Cristina Manzone il 13/05/2020
la Dott.ssa Lorena Ferrero ha risposto al tuo commento:
Grazie dell'aver sottolineato anche l'aspetto traumatico che approfondirò in un altro articolo
interessante il mantenimento delle buone abitudini, quali la colazione mattutina e la lettura prima del riposo. Ma, cosa fare, se non erano un'abitudine gia' prima della pandemia?
roberto il 14/05/2020
la Dott.ssa Lorena Ferrero ha risposto al tuo commento:
Ho fatto esempi di abitudini, ognuno deve trovare le proprie, personali: altro esempio ascoltare la musica mentre si lavora o appasionarsi ad una serie tv
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