Il gruppo e la sua gestione
Una forma particolare di gruppo operativo è quella che mira a precise prestazioni e non possiede solo degli aggregati sociali per la ricerca e la decisione ma anche per la misura di orientamento socio emozionale.
La definizione più consona di questo argomento trova spazio come un insieme di individui che interagiscono fra loro influenzandosi reciprocamente e che condividono consapevolmente scopi, interessi, caratteristiche e norme comportamentali.
L’influenza reciproca che vari membri agiscono all’interno del gruppo è tanto intensa quanto più il gruppo è ristretto e diminuisce con l’allargamento ad altri membri, per cui si differenzia da altre forme di aggregazione sociale come le folle o le comunità di cui esiste un’interazione diretta fra tutti gli individui.
Quindi i gruppi esistono come differenti assunzioni caratterizzanti l’associazione effettiva comune, ad esempio le associazioni dove il fine ultimo è la condivisione di valori.
Un passo decisivo nella dinamica del gruppo è costituito dalla differenziazione dei ruoli e dall’attribuzione della leadership situazionale che di volta in volta viene gestita per il senso di appartenenza. Di solito il gruppo riconosce il ruolo di guida, ad un suo membro, in base a due scale indipendenti di valori: quella relativa alla capacità di essere benvoluti e quella di coordinare. Raramente le due capacità vengono gestite da una singola persona, spesso viene costituito una reggenza a due, dove un capo riscuote benevolenza e l’altro raccoglie a se doti di efficienza e di organizzazione.
Rispetto alla somma delle prestazioni singole, il gruppo offre un miglior rendimento a patto che vengano rispettate: la piena comunicazione fra componenti, l’accettazione da parte di tutti di un adeguata soluzione, anche se proposta da un singolo componente; l’autonomia di ragionamento rispetto ai problemi.
La definizione più semplice è quella di due o più individui che possiedono un’identificazione sociale comune e la cui esistenza è riconosciuta da almeno una terza controparte.
Alcuni studiosi hanno affermato che i gruppi possono essere ricondotti alla semplice aggregazione dei membri che li compongono.
Allo steso modo in cui composti chimici possono essere radicalmente diversi ma insieme costituiscono le sostanze; così anche gli individui possono comportarsi in modo molto differente quando si trovano in un gruppo rispetto a quando sono isolati.
L’iniziazione al gruppo è di solito contraddistinta da qualche rituale che comporta spesso un imbarazzo ed una esposizione radicale al gruppo per effettuarne l’accettazione del nuovo membro.
Uno degli aspetti elementari della formazione di un gruppo può essere l’esperienza di un destino comune, rendersi conto che i propri risultati sono legati a quelli degli altri.
Tutti i gruppi sviluppano sistemi di norme che definiscono i limiti dei comportamenti accettabili e inaccettabili. Le norme aiutano l’individuo a strutturare e a prevedere il proprio contesto e forniscono uno strumento per mezzo del quale può essere regolato il comportamento gruppale.
I limiti normativi (le norme condivise dal gruppo), variano sulla base della centralità del problema, in cui i membri si identificano e pongono soluzioni di continuità facili da gestire.
Fondamentale è la trattazione di due caratteristiche del gruppo che sono ruolo e lo status: il ruolo, la competenza e la trattazione di comportamenti prefissati, mentre lo status, il frangente qualitativo formale che identifica il soggetto nel gruppo.
Non tutti i ruoli hanno lo stesso valore, i membri del gruppo godono di quantità di potere e prestigio diverse. Coloro che occupano posizioni di status elevato sono spesso identificati come leader, e si ritiene che certi individui prendano tratti che li rendono adatti per questo ruolo.
I leaders sono quelli che possiedono degli attributi che possono aiutare il gruppo a raggiungere particolari scopi in relazione al compito o quelli le cui personalità sono ben accoppiate a situazioni particolari.
La rete di comunicazione in un gruppo è un altro aspetto della struttura del gruppo, esse infatti sono centralizzate e sufficienti a risolvere problemi semplici. La comunicazione è un processo chiave che permette il funzionamento del gruppo di lavoro garantendo lo scambio delle informazioni, finalizzando al raggiungimento dei risultati. Le comunicazioni nei gruppi di lavoro si presenta come un processo interattivo informativo e trasformativo. Il carattere interattivo del processo di comunicazione è legato alle reciproche posizioni dei membri e vincolato dai rispettivi ruoli.
Tutto questo nella direzione dei risultati attesi e nelle forme del problem solving.
Il processo di comunicazioni alterna la certezza al dubbio; misura l’attendibilità e la validità de dati, stabilisce quantità e qualità del sapere.
Il carattere trasformativo del processo di comunicazione lega il contratto di flusso nella potenzialità e nella direzione del cambiamento. Così il processo può svilupparsi secondo canoni della ripetizione e della semplice variazione. Un gruppo che opera in un organizzazione di lavoro è sempre nella condizione di dover necessariamente evolvere in gruppo di lavoro, poiché da questa dipendono il successo e la sopravvivenza.
Il team building è al tempo stesso spazio di intervento sul gruppo che si rende necessario; ciò che più interessa è affrontare le questioni che riguardano l’intervento nel gruppo per migliorarne il flusso interno e farlo evolvere.
Il gruppo è certamente circondato da luoghi comuni, quello più diffuso porta a pensare che sia sufficiente mettere insieme alcuni validi professionisti, assegnare loro un compito, lavorando ciascuno su un segmento in sequenza. La mancanza di una committenza visibile e affidabile spesso deriva dalla scarsa definizione di una mancanza di condivisione plausibile dei processo di ideologia gruppale.
La gestione dei gruppi avviene così in contesti diversi a secondo del compito da svolgere. Il team builder infatti cerca a sua volta di dare al gruppo alcune deleghe che lo fanno sentire partecipe alle norme precostituite.
Il vantaggio di essere leader consiste nel fare da regia ai processi di affiliazione e gestione dei compiti. Un autentica gestione delle atmosfere e dei climi che investono costantemente come alone il gruppo stesso.
Da una definizione del ricercatore Kurt Lewin, il gruppo che rende la sua efficacia come contestualizzatore di processo è quello costituito almeno da 5 membri, in cui sia possibile gestire i conflitti determinandone una evoluzione positiva.
Analogamente sia il clima che la gestione del gruppo stesso vengono investiti sia dal senso di appartenenza che dal bisogno di affiliazione determinate nella futura concertazione dei contesti gruppali.
Così il gruppo e la gestione di esso viene ricondotta alla completa comprensione degli obiettivi., e insieme processo e generazione di sensazioni vissute insieme, quindi al posto dei noi vi è noi come gruppo, identificato dai riti e norme che faranno sempre parte di questa gruppalità
Il team building (gestione dei gruppi), supportato dalle più diverse e funzionali metodologie consiste, come indica il nome stesso, nella costruzione di team di progetto quale strumenti qualificanti nella ottimale gestione di un progetto.
Creare team ad alto potenziale, conoscere le potenzialità dei propri collaboratori / colleghi / clienti, migliorare il clima del team e gestire al meglio i diversi stili di comportamento, individuare gli elementi di successo delle squadre vincenti e sviluppare un forte senso di appartenenza e aggregazione.
Tutto questo è fondamentale per le aziende che desiderino imparare a trasformare un semplice gruppo di lavoro in una squadra ad alte prestazioni, motivata e orientata al raggiungimento degli obiettivi.
L'attitudine al lavoro di gruppo e alla comunicazione interpersonale costituiscono due elementi fondamentali per inserirsi ed interagire nei processi organizzativi e produttivi di ogni azienda.
Lo sviluppo di competenze relazionali e comunicative entro il team incrementa la motivazione al raggiungimento di obiettivi comuni, ed evidenzia le naturali inclinazioni dell'individuo.
Al team serve partecipazione emotiva.
Le esperienze vissute e provate fisicamente durante un evento di team building, rimangono impresse per il 70%, quelle guardate per il 30%, mentre quelle solo ascoltate restano impresse solo per il 10%.
Obiettivo primario del team building è la valorizzazione della carica emotiva vista come catalizzatore del progresso personale e aziendale.
Le competenze indispensabili per raggiungere l’obiettivo sono in possesso di più persone: la motivazione del soggetto al lavoro passa attraverso l’identificazione con esso e con il gruppo di appartenenza.
In ogni caso, gli obiettivi dell'attività di team building possono essere suddivisi in due macro-obiettivi, come qui di seguito indicato:
Favorire e sviluppare un clima relazionale fondato sulla fiducia, la valorizzazione delle differenze e delle specificità, la reciprocità
Sviluppare e potenziare un sistema di competenze personali ed organizzative adatte a costruire gruppi di lavoro orientati al compito.
L’attività di team building trova efficace applicazione per:
Gestire fasi di cambiamento, trasformazione e riorganizzazione dell'azienda Promuovere processi rapidi di integrazione e cooperazione nei gruppi di lavoro temporanei (team di progetto, task force, team di miglioramento)
Favorire processi di integrazione su valori e culture organizzative per gruppi di lavoro coinvolti in processi di fusione e acquisizione
Facilitare l'avvio di percorsi di apprendimento a medio e lungo termine come master, formazione professionale, corsi di specializzazione
L’attività di team building è uno strumento, al servizio delle organizzazioni, capace di migliorare il clima e il sentimento di fiducia reciproca, in particolare nelle fasi di cambiamento, trasformazione e riorganizzazione, in grado di favorire e sviluppare modalità di partecipazione al team di lavoro specifiche e efficaci promuovendo processi rapidi di integrazione e cooperazione.
Attraverso l’esperienza di team building, il trainer individua le dinamiche che impediscono al team di rendere al massimo, le rende comprensibili al gruppo al fine di poterle superare e raggiungere l’obiettivo assegnato.
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