Dott.ssa Lucia Camellini

leggi (6)

Dott.ssa Lucia Camellini

Psicologa del Lavoro e Psicoterapeuta, EMDR

Felt sense, memoria e sogni: le profondità del corpo-globale

Il corpo, la memoria e i sogni sono aspetti dell'esperienza umana che si intrecciano talora in modi sottili e complessi. La connessione tra questi elementi si manifesta in vari modi, ma uno dei concetti più affascinanti che li unisce è il felt sense, termine coniato dal terapista Eugene Gendlin. Il felt sense descrive una forma di percezione corporea globale che va oltre le emozioni o le sensazioni fisiche immediate: si percepisce attraverso il corpo, ma non riguarda soltanto il corpo in senso stretto. E' una qualità di consapevolezza che emerge quando prestiamo attenzione a come il nostro corpo risponde a pensieri, emozioni e ricordi.

Il felt sense è quella sensazione vaga e a volte indistinta eppure intuitiva che proviamo quando siamo in contatto con emozioni, pensieri o situazioni particolarmente significative. Non è una semplice "sensazione" nel senso fisico del termine, ma una sorta di "sentire corporeo onnicomprensivo" che raccoglie emozioni, tensioni, ricordi e intuizioni in un'unica esperienza. Questo tipo di percezione è spesso difficile da esprimere a parole, ma è potentemente rivelatrice se sappiamo come prestare attenzione al nostro "corpo-onnicomprensivo".

Ecco il felt sense descritto in alcune citazioni dal suo scopritore: 

"Un felt sense è un'aura interna che racchiude tutto ciò che senti e sai su un dato argomento in un dato momento, lo racchiude e te lo comunica tutto in una volta piuttosto che dettaglio per dettaglio"

"quellenorme, vago "qualcosa" che senti che non sono pensieri o emozioni, ma è "tutto su"..."

Felt-memory

Per comprendere di cosa si tratta, un'esperienza comune vicina al felt sense è quella che si sperimenta quando giunti in una stanza per realizzare un compito, dimentichiamo che cosa ci eravamo riproposti di fare. Il felt sense non riguarda tanto il "vuoto di memoria", quanto quella sensazione vaga eppure convincente, praticamente certa che davvero ci fosse qualcosa che avevamo l'intento di compiere, anche se consciamente non sappiamo più cosa. In tale circostanza, perseverare nel credere in quella sensazione (che esista, che possa essere informativa), induce a "stare" nel vuoto di memoria, a mettersi in contatto con la situazione. Attraverso l'ascolto di quella sensazione nel corpo, nella stasi obbligata dell'azione, si lascia affiorare una ricognizione dello scopo in quel frangente, tra cui, quasi come effetto secondario, il ricordo specifico dellobiettivo originale. Quella nuova memoria riacquistata mediante il corpo difficilmente potrà essere persa nella stessa modalità. 

La memoria non è soltanto un atto mentale, ma un processo che vive anche nel corpo. I nostri corpi sono scrigni di esperienze passate, spesso sedimentate sotto forma di tensioni, posture o piccole o grandi rigidità muscolari. Questi segni possono rivelare ricordi che, sebbene non consciamente accessibili, emergono nel corpo come tracce invisibili del nostro passato.

In questo contesto, il felt sense diventa uno strumento importante. La connessione con queste sensazioni corporee, può fare accedere a ricordi o emozioni non elaborati del passato. Un dolore che non sembra avere una causa fisica, un nodo nello stomaco senza una spiegazione immediata, possono essere segnali di memorie non risolte o esperienze difficili da integrare a livello conscio.

La teoria polivagale sviluppata da Stephen Porges e affiliati offre una lente neurologica per comprendere come e perché queste sensazioni corporee siano così significative ed in che modo esse siano connesse alla memoria.

Quando il sistema nervoso è in uno stato di calma sociale, il felt sense può emergere come una sensazione di apertura, curiosità e connessione. In questo stato, si è in grado di accedere alla consapevolezza corporea in modo chiaro e non minaccioso, potendo esplorare il nostro felt sense con maggiore facilità e senza che il corpo sia in uno stato di difesa.

Daltro canto, quando il sistema nervoso è attivato da uno stato di lotta, fuga o immobilizzazione (come accade in situazioni di stress o trauma o in situazioni associate al ricorso di essi), il felt sense può diventare distorto o difficilmente accessibile poichè interpretato come minaccia a motivo della sua caratteristica vaghezza. La tensione nel corpo, la difficoltà a respirare o la sensazione di essere "bloccati" possono manifestarsi come segnali di un sistema nervoso che è "congelato" o in un ciclo di attivazione eccessiva, anche connesi a ricordi non elaborati. In queste situazioni, il felt sense può essere più confuso o nebuloso, e l'accesso alla consapevolezza profonda può essere più difficile.

Felt-dreaming

Come il felt sense, i sogni offrono un canale privilegiato per esplorare e integrare emozioni, desideri e paure sepolti nella nostra coscienza. Durante il sonno l'inconscio si esprime attraverso immagini e simboli, ma questi sogni non sono separati dal nostro corpo. Le sensazioni fisiche che proviamo nei sogni (come il battito accelerato del cuore o la tensione muscolare) sono manifestazioni dirette del nostro stato emotivo interiore.

In alcuni casi il sogno può diventare un ponte tra la consapevolezza quotidiana e quella più profonda e archetipica, in cui il felt sense emerge come la lingua del corpo che si esprime simbolicamente. Ad esempio, un sogno in cui ci troviamo a camminare su un terreno accidentato potrebbe riflettere una difficoltà nella nostra vita quotidiana, ma anche l'atteggiamento del nostro corpo nei confronti di quella difficoltà.

L’interazione tra corpo, memoria e sogni suggerisce che la psiche è un sistema complesso in cui le esperienze non vengono semplicemente dimenticate, ma si cristallizzano nel corpo e nell’inconscio. Il felt sense diventa quindi un punto di partenza per esplorare il legame tra ciò che si è e ciò che si è vissuto nella vita ma anche attravesro il sogno, un filo che unisce la memoria fisica e psichica a una dimensione più profonda dell’essere.

Felt-therapy

Comprendere come il sistema nervoso regola le risposte fisiche ed emotive permette di esplorare il felt sense non solo come una percezione corporea, ma come un indice delllo stato emotivo e psicologico profondo, ed attraverso il suo ascolto, il "sostare" in esso, conoscerlo ed eventualmente modificarlo in senso più funzionale.

A livello terapeutico, prestare attenzione al felt sense nella veglia ed anche attraverso i sogni, "sostando" in esso può facilitare l’elaborazione di traumi, o blocchi, aiutando la persona a "sentire" nel corpo ciò che ancora è irrisolto nella mente. In questo senso, la terapia somatica o il lavoro con i sogni, ma anche semplici esercizi di presenza e grounding rappresentano modalità efficaci per integrare le esperienze e favorire una guarigione profonda. L’esplorazione del felt sense, della memoria corporea e dei sogni invita a riscoprire il valore del corpo come custode della storia interiore

Quel "sostare" nel felt sense nonostante il difetto della mente nel decodificare precisamente a che cosa si associ quel "non so che" permette di restituire valore al corpo-globale e riprendere un movimento rinnovato. Molto di più: il decidere di rimanere nella perturbazione corporea nonostante l'incertezza data dal back out cognitivo o alterazione emotiva,  scegliendo di abitarla, consente un atto di affidamento e scoperta. L'attivazione di altri circuiti non cognitivi di memoria che ne deriva costruisce nuove infrastrutture di conoscenza che permettono il superamento dell'ostacolo. 

Ecco una metafora per rappresentare l'immagine del processo. Si pensi di trovarsi in una camminata davanti ad un corso dacqua da attraversare, restare immobilizzati dalla impossibilità a procedere magari aggravata dal peso di tentativi precedenti non riusciti, situazioni simili già vissute senza successo, dal non sapere nuotare, dal timore della corrente, dalla consapevolezza di non potersi immergere, dal trasportare beni non impermeabili...A questo punto, invece di ritirarsi o subire il blocco, occupare l'attesa , sostare, scegliere di non agire. Rimanendo nella situazione, ascoltarsi, attivare tutti i sensi, riconoscere l'ambiente circostante come disponibile, individuare un punto favorevole e materiali di fortuna che possano servire a facilitare il guado. Quindi ottenere di attraversare all'asciutto. Trovarsi sull'altra sponda, con in più il bagaglio di conoscenza ed il senso di efficacia connesso alla scoperta di "saperlo fare".

In definitiva, il felt sense ricorda che il corpo è un luogo di memoria e di saggezza, in grado di rivelarci molto più di quanto possiamo immaginare, se siamo disposti ad ascoltarlo.

Riferimenti bibliografici

Gendlin, E.T. (1986) Il corpo e i sogni, Astrolabio, Roma (2004)

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento

domande e risposte articoli pubblicati

Dott.ssaLucia Camellini

Psicologa del Lavoro e Psicoterapeuta, EMDR - Ferrara - Mantova - Modena

  • Consulenza Psicologica e Psicoterapia
  • Trattamento dei traumi con tecnica E.M.D.R.
  • Psicoterapie brevi
  • Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
  • Problemi relazionali, interpersonali e di coppia
  • Comunicazione assertiva
CONTATTAMI