Eccessiva depressione da perdita del compagno
Gentili Dottori, sono una donna di 54 anni. Mio marito, dieci giorni fa ha avuto un'ischemia cerebrale che lo ha ridotto in fin di vita all'ospedale (praticamente è come se fosse già andato, ha solo le funzioni vitali). Non ho figli e non lavoro. Ero completamente, e forse anche eccessivamente, dipendente da lui in tutto e per tutto. Facevamo tutto insieme noi due e non abbiamo mai avuto una vita relazionale molto intensa. Di conseguenza, in questi giorni sono rimasta sola in casa tutto il giorno e la disperazione dei primi giorni sta peggiorando in modo preoccupante. Non dormo più, mangio pochissimo, faccio fatica a fare qualcunque cosa, non riesco più ad uscire di casa, nemmeno per andare in ospedale. Ho iniziato a fare pensieri auto-distruttivi. Ne ho parlato con la mia dottoressa (medico di base) che mi ha prescritto il brintellix (5 gocce). Lo prendo da sei giorni, ma mi sento addirittura peggio. Ho letto che impiega molto tempo a fare effetto. Vorrei cortesemente sapere cosa posso fare per evitare che questi miei sintomi peggiorino anche di più. Vorrei fare del volontariato, ma come le mie scarse energie fisiche e il pianto facile, non sono sicura di poter affrontare delle attività. Vorrei un cortese consiglio e sapere se c'è qualcuno di voi che svolge la propria attività a Roma e che mi possa aiutare. Grazie e cordiali saluti.
Cara Signora,
Innanzitutto mi dispiace molto per la situazione di suo marito, immagino che non sia facile per lei vivere questo momento.. da quello che racconta la sua vita gravitava intorno a lui ed ora si sente come persa. Il farmaco che le ha suggerito il suo medico potrà sicuramente, con i dovuti tempi, fare i suoi effetti ed aiutarla, quindi continui a prenderli. ma sarebbe opportuno che lei riuscisse anche a crearsi delle nuove abitudini, delle passioni od hobby da coltivare che la aiutino a trascorrere del tempo in modo produttivo, o anche nuove conoscenze-amicizie che la possano aiutare ad uscire da questa spirale negativa, magari iscrivendosi a qualche corso.. Parla di volontariato, se è credente, può trovare qualcuno presso la parrocchia che magari le potrà dare indicazioni in merito o trovare qualcosa da fare insieme, oppure si rivolga al consultorio familiare più vicino a lei per chiedere un sostegno psicologico..
Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.