Salve a lei, da quanto leggo lei non è direttamente coinvolto nel disturbo ma vorrebbe aiutare una sua ex-fidanzata, gesto apprezzabile ma impegnativo. Non sono semplici e lineari gli sviluppi di queste sindromi. non vorrei provocarle allarmismi ma rinviare il centro della questione ad una presa di consapevolezza della ragazza sui suoi disturbi e sul suo bisogno di aiuto che va ricercato nei riferimenti medici e psicologici territoriali esistenti. Va intrapreso un percorso (non solo un trsttamento psicologico, ma una svolta nella percezione di se stessa, del proprio corpo e della propria autostima e di altro ancora), con se stessa e con le sue figure di riferimento, va risistemato il sistema regolatorio delle emozioni, lavoro lento e impegnativo che però è importante intraprendere per essere lasciata in pace dal disturbo e da queste condotte, e di riprendere a vivere normalmente. Spero di esserle stato utile, a presto