La terapia di coppia: La coppia che scoppia
Lavorare con la coppia è un'esperienza coinvolgente.
Mi piace vedere la coppia, utilizzando il modello sistemico, come un unico organismo, più che come due persone che stanno insieme: posso leggere nelle parole dette, nelle emozioni che circolano, negli sguardi dei due, la vitalità dell'entità coppia, i punti di forza e anche le ferite portate dal tempo e dagli avvenimenti quotidiani.
Osservo nelle sedute di consulenza anche le loro parti copionali, la filosofia insita nel contratto, solitamente implicito, che anima la coppia stessa: esistono coppie che si organizzano per vivere impegnando ogni singolo momento della giornata, altre che privilegiano la divisione dei compiti, altre ancora che adottano uno stile competitivo nelle faccende quotidiane.
Risulta evidente, e allo stesso tempo affascinante, come ogni coppia riesca a regolarsi nella quotidianità dandosi norme e consuetudini diverse rispetto a tutte le altre, raggiungendo un equilibrio unico ed irripetibile, che fa di ogni coppia un prezioso personaggio che occupa la scena della terapia.
Come nelle persone “fisiche”, talvolta succede che, di fronte a cambiamenti o situazioni nuove, ed ancor di più davanti a traumi o perdite, la coppia viva un legittimo momento di difficoltà e necessiti di rivedere gli elementi che fondavano il proprio equilibrio.
Ricordo, per esempio, una coppia che aveva sempre poggiato il proprio esistere sul darsi da fare, soprattutto da parte di lei. L'arrivo dei figli (argomento presente spesso nella consulenza di coppia, e altrettanto spesso ingombrante) e mutate esigenze lavorative (altro argomento diffuso), avevano minato le basi della coppia.
Analizzando insieme i bisogni della coppia, confrontandoli con le richieste legittime delle persone esterne (i figli, i parenti, i colleghi, i datori di lavoro), i due sono riusciti a rifondare un equilibrio nuovo, più soddisfacente e rispondente alle nuove necessità, facendo emergere la capacità tipica di ogni coppia di rigenerarsi e di riappropriarsi delle risorse di cui dispone.
Il lavoro che faccio di solito nelle terapie di coppia si focalizza su più livelli:
innanzitutto è fondamentale l'ascolto attento e non giudicante della sofferenza in cui spesso si trova la coppia che viene in terapia.
A questo aggiungo la costruzione di un confine, il più netto possibile, tra ciò che è coppia e ciò che non lo è, tra ciò che riguarda il rapporto tra i due componenti e ciò che invece fa parte della genitorialità, della sfera personale, del contesto sociale e della quotidianità; tutti elementi sicuramente importanti, ma che risultano esterni all'essenza della coppia, costruita per l'appunto sulla relazione tra due persone.
La stanza della terapia diventa quindi lo spazio dedicato alle due persone che formano la coppia, dove ci si può dare il permesso di prendersi del tempo e riscoprire il piacere di essere-con-l'altro.
Infine, ma non meno importante, adopero spesso materiale e tecniche per stimolare la fantasia ed aiutare le due persone a prendere maggiore contatto con le proprie emozioni, che furono il motore propulsore per far nascere la coppia, ma che spesso vengono sotterrate da un mare di quotidianità ed abitudini che rischia di far dimenticare la loro importanza nel tenere vivo il fuoco dell'amore che, sotto la cenere, è ancora vivo
psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale - Bergamo
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