Apatia e demotivazione personale
Buonasera, mi presento. Mi chiamo Giorgia, ho 28 anni e vivo in Sicilia. Sono iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza. All'inizio ero una studentessa modello, riuscivo a dare tutti gli esami prima dei miei colleghi. Poi a 24 anni ebbi la mia prima crisi dovuta al cambiamento di comportamento dei miei genitori. Premetto che fino ai 18 anni non mi facevano mancare nulla, ero anche viziata ma subito dopo i miei 18 anni, i miei genitori sono cambiati all'improvviso. Mi hanno iniziato a far pesare il fatto che non fossi in regola con gli esami, a impormi la carriera da avvocato (mai desiderata), a vedermi solo come qualcosa su cui lucrare e attingere soldi. Premetto che pago le tasse da sola, stessa cosa per i libri e ci sono davvero tanti episodi che potrei raccontare per dimostrare che vengo ormai vista come una macchina da soldi. Loro non mi mantengono più, escono ogni sera e non mi chiedono più "come stai?" o " hai bisogno di qualcosa?" sono diventati degli adolescenti e io per anni non esco di casa, usando scuse per i miei amici, perché semplicemente vado a lavorare come cameriera(a chiamata) o certe sere non ho nemmeno due euro per una birra. Ad ogni modo, non è questo il problema. Sono felice se loro hanno delle passioni, se vanno a fare gite nei week end, vanno in spa anche se poi mi dicono che non hanno soldi per me (ed io per orgoglio non glieli chiedo più da anni). Il problema sono proprio i soldi, loro li usano per vizi e capricci e loro invece appena sanno che ho ricevuto dei soldi me li richiedono, come se la mia vita fosse un debito da pagare. Invece, anche se ho finito di chiederglieli sarei magari io quella che avrebbe bisogno di soldi soprattutto per pagare la tasse. Ora, per esempio, non so come pagare le tasse di quest'anno e loro lo sanno e non si fanno problemi. Mi ricordo quando ricevetti la mia prima borsa di studio di 800 euro. Ingenuamente ne parlai a mio padre che subito mi disse che gli servivano per un debito e siccome non so mai dire di no e non sono una persona rancorosa glieli diedi, senza più averli indietro. Da quel momento non parlo più delle mie entrate anche se loro ci provano. Tutte le mie due sorelle se ne sono andate via di casa, perché anche secondo loro in casa si vive un'atmosfera di apatia e indifferenza. Mia madre è di quella mentalità che la donna deve essere mantenuta e una volta al mese fa sceneggiate urlando perché ha bisogno della borsa firmata. Io ho le scarpe rotte, che mi aggiusto con la colla perché non posso ricomprarle, un cellulare vecchissimo rotto che non chiama nemmeno e non elenco invece cosa hanno i miei. In pratica è come se in casa ci fossero due stili di vita differenti e non sono invidiosa ma mi fa male non essere trattata come una di loro. Non mi riferisco alle cose materiali, mi fanno schifo ormai (le cose), vorrei solo sentirmi considerata, avere meno preoccupazione nel pagarmi le tasse e magari ricevere un "come va" tanto per parlare. Credo che le famiglie non siano più come quelle di una volta. Non si comunica più, loro stanno sempre con i cellulare pure a tavola (cosa che odio) e non si parla più. Non lo so, non trovo la forza di andare via di casa perché non ho una laurea ancora e non so nemmeno se ci arriverò visto che non trovo più la motivazione. Ah un altro episodio sconcertante per me è quello che voleva fare mia madre con me. Una sera scoprii che voleva farmi "fidanzare" con un ragazzo che lei conosceva(ricco). Non ce l'ho fatta, le ho urlato addosso che la vita era mia. Piango mentre scrivo perché so che non mi crederebbe nessuno. Non sento più le energie.
Ciao Alice, che situazione difficile. Hai fratelli o sorelle? Parenti di cui ti fidi con cui poter parlare di questo problema? Avrai valutato l'idea di andare a vivere da sola, capisco bene che economicamente non è facile, ma potresti cercare ragazze con cui condivere una casa, o cercare una stanza, essendo una città universitario non dovrebbe essere difficile.
Hai provato a negare ai tuoi genitori il supporto economico che chiedono? Fino a quando sarai a loro disposizione continueranno a farlo.
Resto a disposizione.