Crisi esistenziale che non passa del tutto
Buongiorno, sono Anna, ho 26 anni e mi sono appena laureata in psicologia.
Da dopo l'estate ho cominciato a sentirmi strana, un po apatica direi.. Ma non mi stupivo! I miei genitori si sono separati in malo modo circa due anni prima e da quel momento, ho cominciato a non sopportare più mia madre.. Assillante, lamentosa, immatura.. Mi faceva venire i sensi di colpa per avvenimenti normali per la mia età (uscire, dormire fuori ecc). Come dicevo, dopo questi e altri avvenimenti a novembre ho avuto un attacco di panico orribile.. Ho sempre sofferto d'ansia ma così non l'avevo mai avuto. Dissociazione, terrore, il non riuscire a stare in piedi, giramenti di testa e tanto altro! Successivamente questi sintomi si sono trasformati in una distimia.. Crisi di pianto di 4 ore in cui non vedevo via d'uscita e niente di bello nella mia vita. E vi assicuro che non ho nulla di cui lamentarmi! Sono andata da un terapista perché quelle crisi di pianto mi spaventavano molto.. Pensavo alla morte, nessuno riusciva a farmi stare meglio, non mi piaceva più nulla, non avevo chiaro più nulla e ho sempre tutto fin troppo chiaro. avevo perso interesse in me. Ci ho messo 3 mesi a capire che era una crisi esistenziale dovuta alla fine della mia carriera di studentessa. Ora la situazione va sicuramente meglio! Ma ancora ho delle mini ricadute.. Senso di disagio continuo o ansia, palpitazioni e se sono forti paura di perdere il controllo come quel giorno. Mi sono davvero spaventata. Ora ho cominciato a prendere in mano la mia vita. Ho iniziato a fare cose che mi sono sempre ripromessa di fare come il volontariato,leggere, trovarmi un lavoro per poter poi uscire di casa. Nonostante ciò come ho già detto spesso sto ancora male. Non come all inzio ma spesso mi sembra di scollegarmi con il mondo esterno e con me stessa e questo ovviamente mi terrorizza! La mia paura è quella di impazzire.. I miei pensieri a volte viaggiano chissa in quale mondo! So che non è un problema grave ma mi domando quanto tempo ci vuole per superare una crisi dopo che si hanno tutti gli strumenti e le possibilità per superarla! Grazie mille.
Buongiorno Anna, è molto importante prendere in mano la propria vita e sta provando a farlo. Ma dai vissuti che descrive penso che dovrebbe continuare la psicoterapia (se dovesse averla abbandonata). Iniziare a volersi bene significa anche chiedere aiuto nei momenti bui, non è giusto pretendere a se stessa di risolvere delle "cose" che forse sono troppo confuse e per le quali forse non ha gli strumenti . Lavorare su noi stessi richiede tempo e pazienza anche se significa passare per aree di dolore, in un percorso non sempre lineare perchè la nostra mente e nostri vissuti non lo sono. Insieme allo psicoterapeuta potrá sicuramente procedere con più sicurezza. Avvicinarsi emotivamente a certi vissuti è sicuramente più proficuo farlo con chi di lavoro è formato per questo, proprio per aiutarla a non "impazzire". Non si arrenda