Caro Giuseppe, se c’è una cosa che appare ovvia dal tuo racconto, è che c’è bisogno che tu faccia chiarezza in te stesso. Sembra che dentro di te ci sia una lotta continua tra il bisogno di un punto fermo e di una vita sentimentale salda e serena, e quello di “fuggire” e di cercare emozioni forti e varie inseguendo la libertà amorosa. È un anello senza soluzione di continuità, che puoi spezzare solo se ti fermi e cerchi (anche con un aiuto professionale) di approfondire quali sono i tuoi bisogni e i tuoi desideri profondi, per non rischiare di lasciarti sballottare dagli istinti o dai sensi di colpa del momento. Nel frattempo ti trovi a dover velocemente decidere come muoverti, data la nuova vita in arrivo e, come dici tu, un figlio non risolve. Semmai è lui ad avere il diritto di trovare un situazione “risolta” e a non farne le spese, qualsiasi sia la scelta dei genitori. Dei genitori, appunto: mi chiedo dove collochi tua moglie in tutto questo! Non hai condiviso con lei le tue difficoltà l’altra volta, non sai se farlo ora…. La crisi della vostra storia di coppia riguarda prima di tutti voi due. E non è certo rovesciandole tutto addosso nei delicatissimi mesi che seguono la nascita che dimostri compassione nei suoi confronti. Compassione, letteralmente, significa soffrire insieme! Buona fortuna,