Tra la figlia del mio compagno e il lavoro mi sembra di non respirare più
Ho conosciuto il mio compagno quando sua figlia aveva 9 mesi dopo 4 mesi lui di sua spontanea volontà ha deciso di trasferirsi a casa mia e io non ho fatto nulla per impedirlo anche se all'inizio ho sofferto questa sua presenza costante dato che ero abituata a vivere sola e ad avere molto tempo per me. Inizialmente nei giorni in cui aveva la bambina (c.ca 10 notti al mese ) da 1 anno di età ai 2 durante la settimana lui andava da sua mamma mentre il fine settimana veniva a casa mia. Da un anno e mezzo a questa parte dato che la bambina ha iniziato il nido viene sempre a casa mia e la bambina ( veramente iper attiva e vivace ) mi ha presa al 100% come suo unico punto di riferimento ( vuole giocare sempre con me, fare il bagno, mangiare, andare in bagno ...qualunque cosa la vuole fare con me h.24. Il punto è che io già lavoro tanto tutta la settimana e per metà dei giorni ora ho anche la bambina da tenere anche durante le festività. Lo amo ma inizio a sentirmi soffocare a non avere più una vita ... ormai le mie amiche che prima vedevo una volta a settimana le vedo una volta al mese perchè non ho più tempo. Non esco più, non ho più tempo per andare in palestra o fare qualcosa per me. Più volte ho provato a dire al mio compagno che non ce la faccio arrivando quasi a lasciarlo ( perchè poi io sbotto con lui quando sono esausta ) ma vedo che lui trova sempre la soluzione per un mesetto ( tipo andare a dormire da sua mamma quando ha la bambina almeno in settimana ) salvo poi tornare a riportarmela a casa dopo qualche settimana quando le acque si sono calmate.
Buongiorno Alessia, mi sembra che il tuo sia uno di cui casi in cui la polarità accudimento/accoglienza, che è una caratteristica accostata al femminile, ma non esclusiva delle donne, si scontra con un approccio impositivo e di potere nella relazione con il tuo compagno. Dovresti spiegargli che accudire e crescere una bambina, soprattutto per il suo bene, dovrebbe avvenire in un clima che sia il più possibile spontaneo e rispettoso delle esigenze di tutti. Se ho capito un po' l'approccio di lui è quello di imporsi e di imporre la bambina come se fosse una dato di fatto nella vostra relazione. Non può essere così, hai necessità di mettere dei paletti e ti farebbe bene un percorso di sostegno e trasformazione con un professionista per affermare meglio i tuoi bisogni e i confini da dare alle richieste altrui. Se in questo momento non ti è possibile cerca comunque di chiarire quando vuoi sottrarti dall'impegno della bambina, cerca di programmare un calendario delle tue disponibilità e dei giorni in cui vuoi dedicarti ad altro.
Buona vita
Manuele Jorio