Ansia e depressione gravi scatenate da evento traumatico
Gentili Professionisti di Psicologi Italia,
sono un ragazzo di 25 anni che da circa tre settimane sta vivendo un inferno insormontabile e pensa di non potercela più fare.
Sono in terapia da 4 anni per ansia e depressione più o meno moderati, ma qualche settimana fa è iniziato il declino totale a causa di un evento traumatico: sono ricorso a un intervento estetico (filler riassorbibile) sul viso, una cosa estremamente lieve e che tuttavia ai miei occhi ha modificato irrimediabilmente l'immagine che ho di me stesso. Non mi riconosco più, non riesco più a guardarmi allo specchio e ormai non esco più di casa, faccio un pasto al giorno (solitamente a cena, perché da quando mi sveglio fino al primo pomeriggio sono immerso nel panico e nella depressione e mi alzo dal letto con una fatica mai provata prima), mi lavo una volta ogni 2-3 giorni e alterno giornate fatte di angoscia totale ad altre fatte di depressione profonda in cui non riesco ad alzarmi dal letto. Ogni mattina posso svegliarmi o nel panico totale (non riesco a stare fermo, ho le palpitazioni e ogni minimo dettaglio di qualcosa che non va diventa gigantesco e mi causa crisi di panico, mi ossessiono per tutto) oppure nella depressione più grande (non provo nulla e non riesco a fare nulla, la mia testa è scollegata da ogni evento della vita e guardo il soffitto o il cellulare per ore). Credevo che col passare dei giorni la cosa si sarebbe attenuata ma non è così, sto sempre peggio e questa mattina dato il panico pervasivo che avevo e che dovevo sfogare ho iniziato a prendere a testate il muro, non mi sono fatto molto male ma lo spavento è stato grande sia per me che per chi mi sta intorno. Penso al suicidio continuamente e non vedo via d'uscita, le mie percezioni sono alterate e vedo tutto capovolto.
La terapia un po' mi aiuta e subito dopo la seduta mi sento meglio, poi il giorno dopo ricomincia tutto e l'inferno torna a infettare ogni mia percezione. Vi chiedo un consiglio perché penso di aver bisogno di tutti i pareri possibili: dovrei rivolgermi a un medico psichiatra da affiancare alla terapia per avere un supporto farmacologico? Ci sono altre cose che posso fare oltre alla terapia, altre persone a cui rivolgermi, interventi specifici?
Non ho mai vissuto un periodo simile, inoltre questa altalena tra provare nulla e provare ogni singolo dettaglio come se fosse la fine del mondo mi sta distruggendo.
Grazie e un saluto a tutti
Carissimo, sicuramente un aiuto in più sarà utile, magari anche con ausilio di tecniche utili come l'emdr. Ne parli con il suo terapeuta che magari le indicherà anche un collega psichiatra adatto a seguirla. Vista la situazione mi sentirei anche di suggerirle un confronto col suo medico di medicina generale.
Prosegua con fiducia la terapia, vedrà che questi vissuti troveranno accoglienza e "soluzione".