Disagi di un bambino di 5 anni
Buongiorno, vorrei descrivere una preoccupazione che mi assale riguardante il mio bambino di 5 anni e mezzo non ancora compiuti, che abbiamo iscritto in prima elementare, da anticipatario. Il bambino è molto intelligente (legge, scrive e conosce cose che i bambini alla sua età nemmeno immaginano: pianeti, bandiere, capitali, ecc.). E' di carattere introverso al primo approccio, ma una volta a suo agio è un vulcano sia con i grandi che con i suoi coetanei (anche se preferisce giocare con un amico alla volta e mai con più di due-tre). Entusiasta di frequentare la prima elementare, in quanto desideroso di conoscere cose nuove, nei primi giorni non ha dato problemi; dopo 3-4 giorni ha iniziato a bloccarsi davanti alla scuola e ha iniziato a piangere non volendo entrare in quanto affermava che non gli piaceva la scuola, si stava troppo tempo, ecc.; una volta calmato, poi durante la mattinata scolastica, non dava nessun problema risultante pure brillante nelle attività scolastiche e pure a casa è entusiasta di far vedere le cose che ha fatto a scuola. Ora ultimamente, questo blocco, con gli annessi pianti capita spesso e sto iniziando a preoccuparmi, perchè credevo che capitasse il contrario (cioè con il tempo pensavo che si abituasse e non che aumentassero i pianti). Contemporaneamente lo avevo iscritto alla scuola calcio, proprio per farlo stare in mezzo ai bambini oltre perchè gli piace tanto giocare: però ugualmente, appena deve mettere piede nel campo e andare con il mister e i compagni, si blocca ed inizia a piangere dicendo che se ne vuole andare. Inizio a pensare che c'è qualcosa che lo blocca e non gli permette di fargli fare le cose che gli piacciono. Che consiglio mi date??? Vi ringrazio di cuore.
Salve, non sempre la decisione di far anticipare i bambini è vincente, a volte può ampliare disagi, anziché essere una buona scelta.
Detto ciò, si può tornare indietro? Il bambino accetterebbe di ritornare "alla scuola dall'infanzia"? Forse no, ma varrebbe la pena parlare con il dirigente scolastico.
E ancora, la scelta di giocare solo con un bambino, max tre alla volta, é una scelta consapevole del bambino o, come credo, é una scelta dettata dalla difesa verso la percezione di un disagio. Che disagio? Qui deve entrare in gioco un professionista psicologo psicoterapeuta che insieme a voi genitori indaghi tutta la si tu a zone ripercorrendone le sfaccettature e le fasi dello sviluppo, dalla nascita, ad oggi.
Vedrà checon un supporto si chiarirà tutto! Nel frattempo il bambino non va forzato, meglio meno giorni a scuola che angoscia giornaliera.
Chiedete subito supporto .