Dare uno schiaffo alla propria moglie è violenza domestica?

Buongiorno,
mi chiamo Francesca e ho 35 anni.
Abito ancora con i miei genitori per problemi di lavoro.
Cerco di riassumere il più possibile la nostra storia familiare.
Mia mamma ha sofferto di nevrosi fobica ossessiva ma con varie cure pesanti (psicofarmaci) che le hanno dato gli psichiatri ed è praticamente guarita in confronto a tanti anni fa.
Purtroppo sono rimaste delle ossessioni che ogni tanto le provocano fastidio e continua a farsi domande ininterrottamente non stando benissimo e si sfoga con noi ma soprattutto con me.
Ho sempre avuto una figura importante per mia mamma, infatti sono stata e sono tutt’ora una mamma per lei sin dall’età di sette anni.
Non ho passato per nulla una bella infanzia infatti ho avuto anche problemi psicologici tra cui il doc e ansia generalizzata(ho avuto tanti problemi a scuola sia a livello di comprensione sia a livello di bullismo).
Mio papà non ha aiutato la situazione essendo sempre stato un papà autorevole e autoritario sia nei confronti di mia mamma sia nei confronti miei e di mia sorella(maggiore).
È sempre stato vicino a mia mamma e ha tirato avanti con un solo stipendio la famiglia (siamo stati aiutati economicamente dalle loro famiglie) nonostante i mille problemi.
Mio papà quando si arrabbia diventa un’altra persona perché cambia completamente sguardo è sembra come se volesse picchiare tutti!
Ci sono stati diversi episodi dove mio papà ha dato schiaffi a mia mamma oppure dei GESTI DOVE AVREBBE VOLUTO fare altro ma non lo ha fatto.
A me e mia sorella quando eravamo piccole ci dava degli schiaffetti al sedere se piangevamo per niente(solo perché sono sempre stata una bambina sensibile).
Ieri sera mia mamma lo ha istigato un po’ perché le è venuto un attacco di gelosia molto forte senza motivo e mio papà le ha dato uno schiaffo non indifferente.
Mi sono messa tra loro come ho sempre fatto facendoli calmare e come sempre ho assorbito tutto come al solito infatti sono stanchissima(non solo per questo ma anche per i miei vari problemi di ansia e problemi con i colleghi a cui non riesco a rispondere nel momento in cui mi trattano come una stupida, infatti non voglio più lavorare in fabbrica ma purtroppo avendo la licenza media non ho altra scelta)!!
Volevo chiedervi cosa posso fare per questi comportamenti di mio padre nei confronti di mia mamma. Sono molto angosciata per questo, infatti cerco sempre di sapere ciò che succede in casa anche se sono fuori per lavoro o per altre cose. Quello che devo fare e che ho sempre fatto è proteggere mia mamma.
Grazie mille per l’attenzione spero verrò considerata nella vostra pagina.
Buone feste!

Cara Francesca 

la sua è una storia toccante.

posso comprendere le emozioni vissute da lei in questi anni e immagino non sia stato affatto semplice vivere all'interno di un sistema familiare di questo genere.

gran parte della sua angoscia sembra derivi proprio dall'assunzione di questo ruolo materno neo confronti di sua madre, dallo stile genitoriale autorevole di suo padre e dalla triangolazione imposta dai suoi genitori nei suoi confronti.

molto probabilmente la sola terapia farmacologica per sua madre non è stata sufficiente, sarebbe stato più opportuno integrare con una psicoterapia.

per quanto riguarda suo padre non ci sono a mio avviso le informazioni necessarie per poter consigliare un comportamento da poter mettere in atto.

mi sento tuttavia di consigliare dal punto di vista terapeutico una terapia di tipo familiare ma immagino che proporre una tale pratica sia al quanto complesso.

quello che in alternativa potrebbe essere di forte aiuto nei suoi confronti potrebbe essere una terapia individuale per cercare di rielaborare le sue emozioni e i suoi comportamenti nei confronti delle sue figure genitoriali sempre tenendo a mente il sistema familiare di provenienza.

La sua è una richiesta che dovrebbe essere analizzata indipendentemente dalla necessità dei suoi familiari di intraprendere un percorso.

un aiuto da parte di un esperto potrebbe essere lo stimolo per migliorare la sua attuale condizione di vita.

le auguro il meglio

a sua disposizione 

dott. Marco Andrea Salerno