Il narcisismo del “Don Giovanni “
La figura del Don Giovanni non appartiene solo alla letteratura del passato , in quanto si possono incontrare, anche ai giorni nostri, “esemplari umani” del mitico seduttore libertino, il cui unico scopo era sedurre e conquistare ogni donna.
Questo personaggio non si innamora mai: egli seduce le donne e poi le abbandona, non per soddisfare un piacere sessuale, ma solo per ingannare ed umiliare le sue vittime ed i loro mariti, dopo di che svanisce alla ricerca di nuove “prede”, incurante dei sospiri e delle lacrime lasciate dietro di se’. Il Don Giovanni è l’atleta dell’alcova, il campione di performances sessuali, ma non di certo un individuo che ha raggiunto una maturità personale, emotiva e psicologica!
La sua ossessiva strategia di seduzione non fa altro che confermare la sua paura delle donne e del potere che esse esercitano su di lui. Per esorcizzare questa sua insicurezza egli utilizza il rituale della conquista ripetuta, ma colui che passa di conquista in conquista non ama le donne, ama solo se stesso.
Il Dongiovannismo è quindi uno stato patologico in cui il soggetto sente il bisogno incontrollabile, compulsivo, di sedurre tutte le donne che incontra. Sotto il profilo psicologico dietro un Dongiovanni si nasconde quasi sempre un individuo insicuro, che si stima molto poco e che trova la sua identità solo attraverso le conferme che gli vengono fornite dal successo della conquista. Non a caso, quando vi sono segnali di successo, il corteggiamento del Dongiovanni viene spesso interrotto ancor prima di raggiungere il rapporto sessuale.
Il bisogno di continue conquiste, si potrebbe paragonare ad una “bulimia” erotica, che rivela un individuo che conosce alla perfezione l’arte della seduzione, ma che è profondamente incapace di abbandonarsi all’amore. Tale condotta libertina basata sulla superficialità dei rapporti, non puo’ che portare alla solitudine e all’aridità dei sentimenti, al vuoto e all’amarezza, proprio perché esiste l’incapacità di stabilire un vero e sincero dialogo e scambio con un’altra persona: una relazione. Per questi uomini sedurre una donna, bella o brutta che sia, significa conquistarla e sottometterla e la finalità di tali gesti è solo quella di verificare il loro potere, ma soprattutto cercare la conferma di esistere: “seduco, dunque sono”.
Il Don Giovanni ama solo se stesso e nella sua preda cerca una conferma di sé, dei suoi desideri, uno specchio in cui riflettersi. La donna non è considerata una persona con cui confrontarsi, ma é un semplice strumento. Ogni donna funzionerà da rinforzo per il suo “ego” nell’affrontare la prossima conquista. Il guaio è che vi sono donne che impazziscono per questo tipo di uomini!!.
Spesso queste donne sono tendenzialmente masochiste e affette da una sorta di “delirio di onnipotenza”, che le induce ad illudersi che solo LORO sapranno accendere il suo vero amore e che solo LORO potranno “redimerlo”. Ma bisogna fare molta attenzione: il Don Giovanni rischia la fine di Narciso, che annega per essersi innamorato della propria immagine riflessa nell’acqua, ma la donna-vittima puo’ rischiare anch’essa di annegare in un mare di sofferenza e nella trappola del “lo faro’ innamorare io”……questa è una battaglia già persa in partenza!
Psichiatra, Psicoterapeuta - Pavia - Verona - Brescia - Milano
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