Gentile utente, noto che parlando di ansia e panico lei utilizza termini come terapie, disturbi, medici e cure. Mi pare un utile indizio rispetto al fatto che considera la problematica del panico come un problema "medico" da curare con interventi medici e quindi farmacologici. Vede, io credo che questo serva veramente a poco e se si vuole affrontare il problema degli attacchi di panico si debba lavorare sulle dinamiche psicologiche che organizzano e favoriscono gli attacchi di panico. Il panico e' un vissuto emotivo che ha correlati fisici ma sempre a partire dalle proprie emozioni. Se lo immagina, ad esempio, di curare con farmaci la rabbia o la delusione per amore, o la paura di essere inadeguati? Certo, per molti amanti della medicina tutto e' possibile! La realta' e' che viviamo in un mondo dove il modello medico e' imperante anche quando non puo' risolvere il problema. I disturbi di panico sono frutto di blocchi emotivi e relazionale specifici e non dovuti da mancanza di neurotrasmettitori. Solitamente non mi piace dare consigli ma in questo caso faro' uno strappo: si rivolga ad uno psicoterapeuta della sua citta' e si prenda cura della qualita' della sua vita. Si occupi del modo in cui sta e vive le sue relazioni, del modo in cui ama gli altri e se stessa. Sciolga i nodi che si porta dietro da tanti anni, affronti le paure che ha tenuto nascoste: vedra' che il panico, l'angoscia che l'assale non avra' piu' motivo di esserci. Non dovra' mai piu' implorare in ginocchio nessuno ma potra' farsi carico con dignita' ed integrita' della sua esistenza, fiera di essere se stessa. Cordialmente,