Dott.ssa Maria Anna Di Meo

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Dott.ssa Maria Anna Di Meo

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Come capisco se lui è troppo violento?

Sono una ragazza di 26 anni sto col mio ragazzo da cinque,
Abbiamo sempre litigato molto, siamo due persone molto testarde, sempre alzando la voce e facendo pace subito dopo.
L'anno scorso durante una discussione lui era molto arrabbiato ed è capitato che mi ha alzato le mani, nulla di grave, qualche pugno nel giro di una settimana i lividi erano spariti lui mi ha chiesto ripetutamente scusa e non ne abbiamo più parlato.
Questa settimana abbiamo avuto due brutte discussioni, la prima delle due ho alzato io le mani per prima dandogli un pizzico sul braccio, lui ha reagito sbattendomi con la testa nella porta della macchina e poi mi ha strangolato per qualche minuto, anche questa volta mi ha chiesto scusa ha pianto dicendo che era stata una risposta naturale vedendosi aggredito da me, anche questa volta non mi ha fatto nulla di grave ho avuto il livido al collo per qualche giorno, la seconda volta è avvenuta oggi durante una discussione, quando ho alzato la voce lui ha reagito con un pugno alla gola e due pugni allo stomaco, con molta rabbia, non ho segni evidenti stavolta ma il dolore è molto forte.
Vengo da una famiglia in cui durante le discussioni è normale alzare le mani, mio padre l'ha sempre fatto con me (non mi ha mai picchiato fino a farmi star male ma lo schiaffo, il pugno, il calcio..si) perciò non riesco a capire se sia normale che il mio ragazzo reagisca così durante una discussione?
Mi chiede scusa, piange si sente mortificato e dice che è un istinto naturale perché si sente aggredito da me, quindi è colpa mia?

Salve Gilda, la violenza ( fisica o verbale ) non è mai da sottovalutare e non va MAI GIUSTIFICATA.

Le reazioni che ha descritto da parte del suo ragazzo non sono reazioni normali, sono comportamenti di violenza cui segue un momentaneo senso di colpa da parte del suo fidanzato. Tuttavia è una modalità disfunzionale che può ripetersi più volte in modo ciclico. Le consiglio di prendere consapevolezza di tale aspetto e di non sottovalutarlo. Nonostante in una relazione delle problematiche, delle discussioni o reazioni verbali possano indurre nell'altro una reazione di rabbia, la reazione dell'altro non può e non deve mai essere un agito di violenza fisica. Se il suo ragazzo risponde ad una discussione con pugni o tentativi di strangolamento non deve sentirsi responsabile di questi comportamenti, non è colpa sua.

Capisco che non sia semplice comprendere questi aspetti e soprattutto accettare tale scenario specie se parliamo di una relazione che dura da diverso tempo, ma nell' AMORE non può esserci spazio per comportamenti di violenza.

La invito a riflettere su questi elementi ed eventualmente a richiedere un supporto.

Cordiali saluti 

Dottoressa Maria Anna Di Meo

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psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale - Napoli

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