Come faccio a controllare la mia ossessione per lo studio
Soffro di stati di ansia da quando ho 16 anni ,fino ai 20 anni più o meno con conseguenti attacchi di panico molto frequenti.
Da 3 anni mi è stata diagnosticata l'agorafobia, ma credo che i miei stati di ansia siano diventati cronici senza una ragione logica.
Ho problemi a dormire e di voto montagne di libri di studio, specialmente quelli di matematica e geometria. Il mio cervello non si riposa mai, è come se mi dicesse che sto solo perdendo tempo che potrei dedicare ad assimilare sempre più informazioni. Mi sento come una scatoletta che sta esplodendo. Un giorno senza neanche accorgeme sono stata sui libri per ben 14 ore ed è dovuta venire mia madre a togliermi i libri per farmi mangiare.
Salve Viviana, mi colpisce innanzitutto la sua domanda di voler "controllare un'ossessione" ; dal latino obsidere l'ossessione è un contenuto , un'idea, un'azione che ci assedia, controlla e assorbe energia e spazio vitale che sottrae ad altro, siano emozioni, sentimenti, pensieri, relazioni. La tematica del controllo che lei descrive bene direi che assedia nel senso di ossessionare la sua mente che lei descrive come una scatoletta satura sul punto di esplodere. Non la conosco nè conosco la sua storia pertanto mi limito ad un generico rimando che spero possa offrirle spunto per ulteriori decisioni e riflessioni. Il controllo attuato con vari mezzi difensivi a nostra disposizione, mira a proteggerci escludendole dal campo di coscienza dimensioni emotive forse penose ed ingombranti. Come ogni difesa è benvenuta se non occupa tutto lo spazio psichico, se non diventa tirannica ed esclusiva ( come mi fa pensare l'immagine della mente scatoletta piena di oggetti culturali); c'è da chiedersi quale sia il senso e la funzione per lei del controllo ( per ognuno c'è un senso) per poterlo poi allentare senza spaventarci e senza sentirci sprotetti. I suoi interessi culturali fanno ben sperare nelle sua capacità di elaborazione e di riflessività; vedrà che se deciderà di farsi aiutare a mollare un pò la presa potrà giocare con la cultura e lo studio traendone piacere e soddisfazione. I miei migliori auguri.
Dott.ssa Maria Annunziata Favasuli