Psicologa - Psicoterapeuta - Terapeuta Esperta EMDR
Non so se amo la mia ragazza.
Buongiorno a tutti.
Sono un ragazzo di 26 anni. Soffro di ADHD.
A metà marzo, mi sono messo con una ragazza (che è della mia età, entrambi 26enni). Bellissima, dolce, molto affettuosa, abbiamo molti interessi in comune. Questa ragazza vive nel mio stesso condominio. Durante le settimane del lockdown, siamo stati costantemente insieme, quasi tutti i giorni per un mese e mezzo / due mesi. Settimana scorsa, di mercoledì, avevo fatto caso che la cosa stava diventando un po' troppo intensa. Era uscita per andare a casa di altri amici e quando è tornata, è salita da me. Mi ha chiesto se poteva stare da me a dormire e io le ho detto di no per la prima volta. La sua reazione è stata estrema. Mi ha fatto notare che le avevo detto di no su qualcosa per la prima volta e mi aveva addirittura chiesto se volevo mollarla, abbracciandomi io le avevo detto di no, spiegandole che quella notte avevo bisogno di un po' di spazio. Il giorno dopo mi sono svegliato e ho controllato il telefono. Ho notato che alle 3 del mattino mi aveva mandato dei messaggi con delle nostre foto. Questo mi ha messo un poco di ansia ma ho cercato di fare finta di niente anche perché per giovedì, il giorno dopo, avevamo in programma di uscire per andare in un ristorante insieme per la prima volta, in cui lei si era visibilmente divertita moltissimo e io ero leggermente in ansia ma stavo al gioco. Il giorno dopo, quando mi sono svegliato, ho sentito proprio un peso enorme. 4 anni fa mi era capitato con una ragazza precedente che mollai 1 mese dopo esserci conosciuti. Le ho chiesto 2 giorni di spazio, ma lei non sembrava capacitarsi dei motivi delle mie richieste. Non riusciva a capire perché, non riuscivo a farglielo capire. Mi ci erano voluti 5 giorni per farle capire che avevo bisogno di spazio. Lunedì finalmente sembrava avesse capito, dopo che gliel'ho spiegato per l'ennesima volta. La mia idea era di prendermi 2 giorni di tempo. Quando avevo capito che finalmente mi aveva lasciato un po' di spazio, mi sentivo leggermente meglio, ero fiero di lei. La sera del primo giorno della pausa le ho scritto per sapere come sta e che cosa fa, e buona notte. Il giorno dopo le scrivo il buongiorno e parliamo un momentino più tranquilli.
La sera le scrivo chiedendole spontaneamente se vuole salire e lei ha detto di si. Alla fine è rimasta a dormire da me, su mia richiesta.
Quando era da me avevamo parlato un momentino. Le avevo proposto di vederci per 3 volte alla settimana e di concentrarci su io il mio lavoro e lei i suoi studi. Sembrava triste, mi aveva detto che sarebbe stato molto difficile passare da momenti di spontaneità a momenti programmati e calcolati. Ho cercato in tutti i modi possibili di tranquillizzarla, ricordandole anche che un mesetto fa ci eravamo detti di fare tutto con calma.
Ho avuto un alternanza di ansia e di momenti di tranquillità quando era da me e questa mattina quando è andata, ho avuto talmente ansia da quasi vomitare. Ho provato a prendere 20 grammi di EN compressa per calmarmi un momento.
Più mi ci ritrovo in questa situazione, più mi sembra di essere incastrato. Però allo stesso tempo, è la seconda volta a distanza di 4 anni che mi ritrovo sul filo di rompere una seconda relazione consecutiva in questo modo. Ho paura che sia la mia impulsività e la sua poco propensità di rispettare i miei spazi la causa di tutto ciò. Non le era mai capitato, a detta sua, che un uomo le avesse chiesto spazio.
C'è un modo per risolvere questa situazione? Più ci penso, più mi viene l'ansia, meno penso che valga la pena continuare ma allo stesso tempo, questa relazione NON la voglio distruggere.
Buonasera Giovanni,
ho letto con molto interesse quanto scrive e capisco anche quanto lei tenga a questa relazione e non voglia distruggerla.
Capisco quanto parallelamente voglia sentire comprese le sue esigenze personali, (il bisogno dei suoi spazi).
È legittimo e ragionevole il rispetto dei propri tempi di maturazione che possono essere diversi per ognuno, ma che non escludo nel tempo potrebbero così come nel suo caso conciliarsi con i bisogni espressi dalla ragazza, più tesi allo stare insieme il più possibile e in modalità spontanea.
Sono entrambi obiettivi che possono essere sicuramente raggiunti in tempi di maturazione adeguati per entrambi.
Se fosse faticoso per lei l'impegno richiesto e avesse bisogno di aiuto potrebbe orientarsi nella scelta di un sostegno psicologico da parte di una/o psicologa che potrebbe aiutarla nella realizzazione di strategie comportamentali più funzionali al raggiungimento degli biettivi desiderati, che le auguro di realizzare.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Maria Carmela Lavacca
Psicologa - Psicoterapeuta - Terapeuta Esperta EMDR - Bergamo