Dott.ssa Maria Chiara Bonfante

Dott.ssa Maria Chiara Bonfante

Psicologa, Psicoterapeuta

22 mesi e non riusciamo a fargli fare pupu

Buonasera a tutti,
Sono Silvia, mamma di un bimbo di 22 mesi, Leone.
Da gennaio stiamo vivendo delle profonde difficoltà a far fare pupu a nostro figlio!
Premetto che non c’è ancora stato l’approccio al vasino, anche se lo abbiamo in bagno e a volte si usa “x gioco”!
Purtroppo nelle ultime settimane, la situazione è peggiorata...ogni volta che Leone ha lo stimolo, chiude le natiche e la trattiene...abbiamo provato di tutto: a prenderlo di peso e piegargli le gambe x lasciarsi andare, a metterlo di peso sul vasino appena ha lo stimolo, a tenerlo a tanò già sopra il lavandino...fino a quando, dopo 5 giorni, gli faccio il glicerolo sella, che “lo obbliga” a farla,ma a quel punto è dura e sono pianti!
Ho cercato di fargli bere il mannitolo, e anche delle buste specifiche x bambini, ma niente!
Premetto che lo sto ancora allattando, ma di altri liquidi vuole solo acqua!
Non ama le cose dolci anche perché io non gli do praticamente mai zucchero/biscotti o altro contenente zucchero!
X via dell’alimentazione stiamo diventando un po’ selettivi,ma verdura almeno 1 volta gg la mangia!
Purtroppo non vuole ne mele.ne prugne e ne pere...solo banane e fragole!
So che siamo entrati in un circolo vizioso dove lui trattiene x paura...ma non so come uscirne...e iniziò a preoccuparmi perché ora non la fa se non con i clisteri,ma anche questi stanno diventando un’agonia!
Cosa dovrei fare?
Dovrei far finta di nulla quando ha lo stimolo?
Dovrei fargli clisteri ogni altro giorno?
Dovrei stare con lui sul vasino a orari fissi? E in questo caso x quanto tempo?
Premetto che non va al nido perché posso tenerlo a casa con me e con la sua tata che lo adora e lui adora lei...quindi da un punto di vista affettivo non mi sembra in difficoltà...ma onestamente non so che cosa pensare...
Inoltre con questi giorni di clausura x coronavirus non posso neppure farlo visitare dal pediatra....
Insomma...direi che è chiaro che sono un tantino preoccupata!
Attendo vostre indicazioni!
Grazie di cuore x la disponibilità!
Silvia❤️

Buongiorno Silvia, il suo bambino non vuole fare pupu, da quello che mi sembra di capire non è un problema di passaggio al vasino, perché il comportamento si verifica anche con il pannolone, inoltre questo problema dice si è presentato da gennaio di quest’anno.

Se ho capito bene non è riuscita a far visitare suo figlio dal pediatra a causa della crisi coronavirus, credo comunque che prima di un intervento psicologico sarebbe importante un consulto pediatrico che escluda eventuali patologie.

Da quanto ha scritto ha fatto diverse cose per cercare di “convincere”suo figlio a non trattenere le feci, quindi questa difficoltà sta creando molta preoccupazione ed “ansia” in tutta la famiglia. Questo non gioca a favore della risoluzione del problema, infatti il bisogno di attenzione e di essere al centro del mondo, che caratterizza ancora la psiche dei bambini di questa età, potrebbero passare tramite il controllo sfinterico. Finché questo problema attiva e amplifica la sua attenzione su suo figlio potrebbe incentivarlo a continuare tale comportamento. Quindi pur sapendo che non è facile è necessario mantenere un atteggiamento sereno e positivo.

Nel caso l’atteggiamento di suo figlio fosse legato ai primi tentativi di fargli fare la pupu sul vasino e quindi avviandolo a una maggiore autonomia, questo potrebbe essere un segnale del non sentirsi ancora pronto a questo passaggio; inoltre tenga presente che lo sta ancora allattando e quindi suo figlio potrebbe trovarsi di fronte a dei messaggio contraddittori. Infatti l’allattamento dice che è ancora troppo piccolo per staccarsi dalla mamma mentre il passaggio al vasino dice il contrario.

Per concludere in merito alla sua domanda di continuare con i clisterini credo sia da rivolgere al pediatra, mentre per le altre domande a mio parere è importante rispettare i tempi del bambino (in tutti i sensi) con serenità.

Per analizzare meglio la problematica da lei esposta sarebbe necessario un consulto psicologico più approfondito, consentendo così di pensare a strategie mirate.

Cordiali saluti.