Troppa ansia, difficoltà a dormire e il peso di responsabilità e sensi di colpa

Salve, sono Alessia, ho 22 anni e scrivo perché mi sto rendendo conto che la mia ansia sta prendendo il sopravvento. Quando succede qualcosa, un piccolo problema lo faccio diventare enorme, penso a cosa potrebbe accadere dopo, poi se quello che penso si realizza veramente sono ancora più in ansia perché ho "la prova" che le cose non cambieranno mai. Sento troppe responsabilità anche se non è così in realtà, nel senso che i miei non sono oppressivi e non mi danno tutte queste responsabilità, ma io le sento mie comunque. Mi sento responsabile di ogni minima cosa che succede e ho il brutto "vizio" di sentirmi in colpa per ogni cosa. Durante la quarantena 2020 non stavo molto bene, ma poi è arrivata l'estate e mi sono svagata. Niente a che vedere con la seconda quarantena, da febbraio sono psicologicamente a terra, a causa di diversi avvenimenti, sia riguardanti il privato, sia perché empatizzo troppo e faccio miei i problemi degli altri. Ci sono state delle settimane nelle quali ho pensato cose assurde e orribili, cose che una ragazza di 22 anni non dovrebbe pensare, ma che dovrebbe, invece, godersi la vita. Ho letteralmente il terrore che le persone che amo possano stare male o che possano sentirsi "abbandonate" da me qualora io dovessi trasferirmi. Sento così tanto questo peso che ho paura di fare dei passi falsi e far rimanere male qualcuno, come se ogni situazione dipendesse da me. So che in realtà dovrei prendere le mie decisioni, ma sono bloccata. Sento dell'incertezza riguardo certe situazioni e ho paura a "lasciare" tutto alle mie spalle e ad esempio trasferirmi, perché sento quasi come che me ne stia "fregando" di chi "lascio". Solo che 1. il fatto di voler trasferirmi era già nei miei pensieri, e 2. questa realtà mi opprime.
Come dicevo, da febbraio sto male. Ho finito gli esami a inizio mese e mi sono annullata...piuttosto che prendere una pausa e poi ricominciare a studiare, ho passato tutto il tempo a stare in ansia per i futuri esami. E quindi, non ho goduto niente della tranquillità post esame. Di quel mese ho proprio un buco nero...
Sono terrorizzata e ho mille pensieri...
Inoltre, la sera non voglio dormire, molte volte non riesco proprio...ma altre (come adesso), non poso il cellulare perché non ho intenzione di dormire. E mi faccio le paranoie. Capita molto spesso che mentre cerco di dormire mi manchi il respiro, devo fare tanti respiri profondi per arrivare ad uno che mi faccia sentire meglio...devo sempre aprire il cellulare per fare luce perché altrimenti non riesco, essendo tutto buio. Oppure devo assolutamente bere, anche per calmarmi un poco. Non so se si tratti di attacchi di panico oppure solo di ansia. Non so veramente cosa fare. Mi sto dando forza perché penso all'estate, al fatto che vorrei lavorare per mettere da parte pensando ad un futuro ipotetico trasferimento, al fatto che mi devo dare assolutamente gli esami perché altrimenti non riesco a laurearmi quando ho stabilito. Provo a motivarmi, ma è difficile. Il punto di svolta potrebbe essere, appunto, la laurea oppure trasferirmi, ma questo non può accadere se prima non do gli esami, faccio il tirocinio e tutto il resto. Non ho neanche conosciuto una persona nuova che magari avrebbe potuto distrarmi o darmi stimoli, vivere un qualcosa a livello sentimentale è sempre bello, si sa. Non che io dipenda da qualcuno, anzi, sto bene da sola, però se mi fermo a pensare, ovviamente credo che la conoscenza di qualcuno di interessante possa essere una cosa positiva (ho lasciato il mio ex fidanzato quasi 2 anni fa, dopo quasi 4 anni di relazione nella quale c'erano troppe cose negative e poche positive...anche per questo, ho paura che in futuro io possa respingere chiunque, essendo rimasta "scottata" da questa storia).
Quindi come faccio a motivarmi? È difficilissimo...
Mi scuso per la lunghezza del messaggio...
Grazie a chi risponderà.

Cara Alessia , 

L'ansia spesso non è che una lampadina d'allarme che ci segnala di fare attenzione . Ho letto con attenzione la sua lettera, mi sembra di intuire che per lei si sta avvicinando un periodo di grandi decisioni e cambiamenti , e questo può spaventare o preoccupare , sia in vista di quello che la potrebbe aspettare , sia in vista di quello che lascerebbe , come la famiglia.

sarebbe forse utile, allora, cercare di approfondire tutti quei pensieri e quelle emozioni che si agitano in lei, parlandone con uno psicologo che la aiuti a fare chiarezza. 

La lascio anche con una domanda : cosa è per lei la dipendenza ?

Sperando che la mia risposta possa esserle stata d'aiuto , 

resto a disposizione 

Dott.ssa Maria Chiara Paladini

Psicologa a Napoli