Innanzitutto escluderei una causa organica con una serie di esami clinici che può prescrivere il medico di base. In caso di esito negativo, potrebbe essere utile fare qualche colloquio clinico per una raccolta di informazioni sulla situazione che al momento sta vivendo la signora e successivamente impostare, d'accordo con l'interessata, una psicoterapia per conoscere e analizzare le cause che possono essere alla base della sintomatologia. Gli elementi a disposizione sono pochi e non volendo fare diagnosi azzardate, in generale si può dire che per nostra fortuna l'organismo quando raggiunge il limite massimo della soglia di sopportazione ( diversa per ognuno di noi), lancia segnali di allarme come dire " ora non puoi più andare avanti così, ti devi fermare". Da quello che si evince dalle sue parole sua moglie probabilmente sta vivendo un grande conflitto interiore che si manifesta con uno stato d'ansia: da una parte il tipo "energico" e quindi presumibilmente una persona che s'impegna, che si da molto da fare, che si assume responsabilità forse anche per altri. Dall'altra un tipo "nervoso" e quindi come capita spesso a chi si prodiga molto nella quotidianità , fa anche fatica a gestire le incombenze e le responsabuilità cui deve far fronte. Questo conflitto : "voglio fare, ma non ce la faccio" la sfera emotiva lo risolve con i sintomi che lei descrive, come dire che la persona si sente oppressa dalle responsabilità , dai doveri (senso di soffocamento) e in qualche modo deve trovare il modo per "scaricarli" , ma anzichè chiedere aiuto o delegare qualcun altro (forse si sente troppo in colpa o svalutata se lo facesse), trova invece un modo più immediato che è quello di "vomitare" tutto ciò che non va giù. Sua moglie sta chiedendo aiuto, Lei ha colto la sua richiesta, la sostenga e la convinca a farsi aiutare a capire cosa c'è che non va. Probabilmente è arrivato il tempo di fermarsi e occuparsi un pò più di se stessa. Auguri