Sono in terapia per attacchi di panico
Gentili dottori, scrivo perché vorrei capire se quello che sto vivendo sia “normale“ o sintomo di qualcosa che non va. Sono in terapia da praticamente un anno per attacchi di panico (anche se sporadici),ansia generalizzata e ipocondria. In realtà non mi è stata data una “diagnosi precisa“ dal terapeuta però da quel che ho capito è la mia attenzione ai segnali del corpo a farmi scaturire l'ansia. Detto questo, dopo i primi mesi Neri perché non riuscivo neanche ad uscire di casa o sul balcone(restavo in camera mia e al massimo mi spostavo in cucina per i pasti),c'è stata una lenta ripresa di alcune attività: uscire per passeggiare, stare seduti in un bar o in un ristorante,andare a cinema. Insomma cose normali ma che per me non lo erano più. Certo non sempre ci riesco e non sempre le vivo spensieratamente però qualcosa la riesco a fare. Ho anche ripreso a seguire qualche lezione all'università. Ora però sono rientrata in un buco nero e non riesco a capire proprio il perché. Sto di nuovo malaccio con ansia perenne e sintomi fisici che mi fanno sempre pensare al peggio. Non vorrei tornare ad un anno fa. La domanda è: è una cosa normale in un percorso terapeutico o no? Sopratutto se è normale dopo un anno. Non dovrei star meglio? So che sono cose che andrebbero discusse in terapia e cercherò di farlo il prima possibile però volevo rassicurarmi del fatto che non sia la terapia ad andar male ma sia solo una fase di “ricaduta“( se così può essere chiamata).
Cara Laura, nell'ambito di un percorso terapeutico è possibile che ci siano delle ricadute. Tuttavia, è importante capire come mai il sintomo si sta ripresentando proprio in questo momento, se ci sono dei motivi profondi che non ha ancora analizzato con il suo terapeuta e che possono spiegare la ricomparsa del problema dopo un periodo di relativo miglioramento. I sintomi rappresentano un campanello di allarme, un modo per segnalare qualcosa che non funziona. Pertanto sarebbe utile capire cosa le sta segnalando la sua ansia in questo momento, poichè questo può aiutarla a trovare soluzioni alternative. Se ha proseguito la terapia fino ad ora vuol dire che ha fiducia nella persona che la segue, quindi sarebbe auspicabile parlare in seduta anche dei suoi dubbi sul lavoro svolto fino a questo momento e trovare un accordo su come procedere, verificando la presenza di un eventuale "stallo" terapeutico e concordando le modalità per uscire dalla fase di blocco. Nell'augurarle un buon lavoro su se stessa, la saluto cordialmente.