Tristezza, solitudine ed altre ossessioni
Buonasera,
ho 34 anni, 34 dei quali trascorsi a sentirmi inferiore a tutti. Sono sovrappeso ed ho sempre avuto un rapporto problematico col cibo, alternando periodi di alimentazione sana (con conseguenti perdite di peso, anche molto elevate) a periodi (come questo) di abbuffate, fame nervosa, lassismo e trascuratezza.
Ho una relazione a distanza da diversi anni con un ragazzo meraviglioso che lavora all'università e che, con ogni probabilità, diventerà ricercatore.
Da qualche mese sono diventata (quasi) ossessivamente gelosa ed invidiosa di lui, nonostante anch'io sia laureata, stia facendo un master di specializzazione ed abbia un lavoro che, pur non piacendomi, mi garantisce una stabilità economica.
A differenza di me, lui è molto estroverso, esce quasi tutte le sere ed ha tanti amici che gli vogliono bene. Non so quando riusciremo ad andare a vivere insieme, sento il tempo scorrere e, intorno a me, tutti "si sistemano", mentre io continuo a rimanere immobile.
Ho il terrore che mi lasci per un'altra più intelligente/interessante/bella di me e più cerco di non pensarci, più ne sono angosciata. Per contrastare i continui sbalzi d'umore, gli attacchi di pianto, le tristezze e le paure (di tutto!), ho iniziato a prendere la pillola contraccettiva senza interruzione, in modo da evitare gli effetti negativi della sindrome premestruale. Tuttavia temo che non sia la strada giusta.
Secondo voi potrei soffrire di depressione? Esiste una "cura" per non sentirsi sempre l'ultima ruota del carro e riuscire a combinare davvero qualcosa di buono nella vita?
Grazie mille.
Gentile Wanda,
cercare conforto nel cibo è un comportamento molto comune perché abbiamo conosciuto nel nostro passato infantile il piacere dell’allattamento, quando quello, insieme all’abbraccio e al calore in cui eravamo avvolti in quei momenti, calmava ogni tensione e ci faceva sentire amati e protetti oltreché sazi.
Anche da adulti, nei momenti più difficili, possiamo cercare conforto in un pacco di biscotti, in una tazza di latte caldo. Niente di male. Il problema nasce quando questo diventa un atteggiamento ricorrente e compulsivo, che cerca vanamente di sedare un’insoddisfazione che è divenuta costante nella nostra vita.
Questo eccesso, a propria volta, crea ulteriori problemi, alla insoddisfazione per la propria vita si aggiunge anche il fatto di non piacersi a causa del sovrappeso. Così si instaura un circolo vizioso in cui meno ci si piace e più si cerca cibo, più lo si cerca e meno ci si piace. Ma le vere ragioni stanno altrove.
A parte il peso, perché è così scontenta di se stessa?
Dice di avere un lavoro che le garantisce un’autonomia economica, un’occupazione che evidentemente, poiché non le piace, considera transitoria, infatti fa un master, immagino per trovare nuovi sbocchi.
Attribuisce al suo ragazzo tutte le qualità positive: ha un lavoro interessante, è estroverso e ha tanti amici. Si sente gelosa e invidiosa e naturalmente ha paura di perderlo, si sente sempre triste e ha paura di tutto.
Certo anche Wanda avrà qualche bella qualità se un uomo così meraviglioso si interessa a lei . Ma sicuramente non se ne accorge o forse pensa di essere amata perché lui non sa come lei è veramente, quindi non trae dalle attenzioni che riceve le rassicurazioni che vorrebbe.
Penso che un supporto professionale potrebbe aiutarla ad uscire da questi pesanti vissuti e a trovare la motivazione e l’energia per migliorare la sua vita.
Psicologo, Psicoterapeuta - Ferrara