Dott.ssa Maria Laura Laurenti

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Dott.ssa Maria Laura Laurenti

Psicologa di area psico-oncologica - Sostegno nei casi di lutto, separazione e perdita

Cambio regione ma lui non vuole

Buongiorno a tutti, Ho 42 anni, sono pugliese e vivo in Veneto da 14 anni, sono una turnista ospedaliera. Ho 2 figli ( 12 e 4 anni) con un compagno che è della zona. È da tanto che cerco di inserirmi ma trovo solo che diffidenza e amicizie frivole ( solo per il caffè). Il mio compagno lavora dal lunedì al venerdì, va via al mattino e torna alla sera. Non ho mai avuto un sostegno e aiuti da parte della sua famiglia, anzi nei momenti di difficoltà mi hanno alzato proprio un muro. La situazione sentimentale con lui è altalenante, mi fa capire che non si fida più di tanto di me ed io con il tempo ho imparato a cavarmela da sola e a non fidarmi a mia volta ( ci sono state parecchie situazioni in cui, tipo acquisto di una casa, ha avuto paura e si è tirato indietro facendo crollare le mie aspettative, Oppure quando mi ha chiesto di sposarlo e poi ha cambiato idea). Adesso ,dopo tanti anni ho avuto un'opportunità di trasferimento nella mia regione, in cui avrei casa di proprietà, tanti aiuti e amici veri che conosco da una vita. Lui però non ha nessuna intenzione di trasferirsi, dice che non troverebbe opportunità lavorative e che non ha nessuna intenzione di accontentarsi. Questa cosa mi fa star male, anche perché io tempo fa ho fatto delle scelte anche in base a quello che poteva essere la mia vita con lui e quindi a " sopportare" il fatto di rimanere sempre sola e non avere aiuti. Adesso però non riesco più a tollerare questa situazione( lavoro, casa, bambini) e il pensiero di rimanere qui mi logora dentro. Il cambiamento è anche dettato dal fatto di avere una situazione economica più stabile e offrire qualcosa in più a me come persona e anche alla coppia( se decidesse di trasferirsi). Insomma, alcune volte mi chiedo se sto facendo la cosa giusta. Vi ringrazio per aver prestato un po' di attenzione alle mie perplessità.

Carissima,

grazie per aver condiviso la sua condizione.

A colpo d’occhio, leggendo il suo racconto, mi viene da pensare che lei abbia già preso la sua decisione.

Capisco che ci sono i figli e che la situazione non sia facile da gestire; ci sarebbero delle vie d’uscita ma bisogna essere entrambi d’accordo.

Il "no" del suo compagno al trasferimento diventa un "no" alla relazione e alla famiglia. Anche il fatto che le abbia chiesto di sposarlo e poi abbia ritrattato...

Forse potreste provare a parlarne con calma e apertamente, per capire meglio le posizioni di entrambi.

Soprattutto per dirsi, con franchezza, se c’è ancora un sentimento che aiuti a progettare un futuro insieme, o, diversamente, per lasciare l’altro libero di operare una scelta alternativa.

Solo con questa verità potrete poi spiegare ai vostri figli le motivazioni che vi spingeranno a operare un cambiamento, qualunque esso sia.

Spero di averle dato uno spunto di riflessione.

Considererei anche l’opportunità di farsi aiutare da un professionista, qualora non si riuscisse a trovare un obiettivo comune.

Le auguro il meglio e la saluto caramente

Dr.ssa Maria Laura Laurenti

 

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