Dott.ssa Maria Pasquadibisceglie

Dott.ssa Maria Pasquadibisceglie

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con

Salve scrivo perchè ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo, e come devo reagire. Sono una ragazza alle prese con le relazioni con 'l'altro'. L'altro inteso come un qualcosa diverso e lontano da me. Perché è così che inizio a definire chiunque si aggiri e cerchi di penetrare nella mia sfera personale e intima. Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con gli altri. Amo stare in compagnia, ho degli amici fantastici, pochi e giusti sono quelli che mi conoscono a fondo. Ma mai ho permesso a nessun ragazzo di stare insieme a me per più di quattro mesi. Li ho sempre allontanati appena cercavano di avvicinarsi troppo a me, e per avvicinarsi intendo ogni forma di vicinanza fisica. Non ho mai capito cosa provasi per un ragazzo, e ho sempre preferito starmene da sola, con i miei amici, senza soffrire di questa cosa. Ora però, da qualche mese sto con un ragazzo. Fantastico, mi riempie di attenzioni. Ma io? Io che ruolo ho? Sono sempre distante, e da quando lo abbiamo fatto, la situazione è peggiorata. Tutto ciò che dice e che fa mi irrita, sono arrabbiata con lui, aggiungendo il fatto che da allora sto male fisicamente tra cistiti e malori vari. Ma so perfettamente che non è colpa mia. Ho come la sensazione che mai riuscirò ad abbandonarmi totalmente a qualcuno,che mai vedrò il sesso come qualcosa di bello da condividere, ma qualcosa che mi viola; ma soprattutto che mai riuscirò a dissolvere la confusione che alberga in me per quanto riguarda queste relazioni. E' veramente frustrante, per me, ma anche per chi cerca di starmi vicino. Grazie dell'aiuto!

Gentile Arianna

La sua situazione mi sembra molto complessa, chiaramente lei esprime un problema di identita rispetto al quale il problema del rapporto con l'altro e' piu' una conseguenza, secondo me il suo vero punto d'angoscia non e' come rapportarsi con l'altro ma come rapportarsi con se stessa, le sue paure, le sue fragilità'. Il mio consiglio e' iniziare a confrontarsi con qualcuno su questa sua angoscia, una persona di cui si fida per poter costruire maggiore chiarezza sui suoi disagi, di più' via mail non mi sento di dire.

saluti