Dott.ssa Maria Rita Trifirò

Maria Rita Trifirò, Psicologa Clinica, Psicoterapeuta Gruppoanalista e Psicodiagnosta, iscritta all’Albo degli Psicologi della Calabria al n.1672.

Mi sono formata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, dopo aver conseguito l'abilitazione alla professione di Psicologo, ho perfezionato la mia formazione in Psicodiagnostica in ambito clinico, civile e penale conseguendo, con il massimo dei voti, la qualifica di Psicodiagnosta presso l'ITER (Istituto Terapeutico Romano) di Roma.

Al succitato Istituto ho scelto di affidare la mia crescita personale e professionale proseguendo la mia formazione fino al conseguimento del titolo di Psicoterapeuta Individuale e di Gruppo con lode. Ho conseguito, inoltre, la formazione quadriennale alle dinamiche istituzionali secondo il modello della Leicester Conference dell’Istituto Tavistock di Londra; e quella alle Tecniche Psicodrammatiche.

Durante il percorso formativo ho maturato una profonda conoscenza dei servizi territoriali del Sistema Sanitario Nazionale, facendo esperienze di tirocinio presso diverse strutture dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, quali: Centro di Salute Mentale, Ser.T e Centro per l'Abuso e la Salute Sessuale. Esperienze che mi hanno permesso di apprendere modalità di approccio e di intervento psicologico su giovani adulti, adulti ed anziani partecipando alle procedure di valutazione psicodiagnostica, somministrazione di test psicologici ed ai colloqui psicologico-clinici.

Ho inoltre avuto la possibilità di maturare la mia esperienza formativa e professionale presso due diversi Istituti Penitenziari: la Casa Circondariale "Panzera" di Reggio Calabria e la Casa di Reclusione di Milano-Bollate. Esperienze che, nella loro diversità mi hanno permesso di conoscere il contesto carcerario nell'unica modalità possibile per chi lo frequenta: vivendolo. A Bollate ho avuto l'opportunità di partecipare attivamente alla realizzazione dei progetti portati avanti in quel periodo, presso l'Area Trattamentale, con un gruppo di detenuti tossicodipendenti prossimi al reinserimento sul territorio. Al di là delle capacità tecniche che si possono apprendere seguendo e collaborando nella realizzazione dei vari progetti, ciò che più di tutto ho imparato dal gruppo è l’allenamento ad assumere punti di vista ogni giorno differenti!

Attualmente lavoro presso il Distretto Socio-Sanitario Locride Sud occupandomi di tutte le attività legate all'implementazione del Progetto Nazionale PON Sia/REI di Inclusione sociale e contrasto alla povertà assoluta, quali:

• presa in carico dei bisogni complessi e delle situazioni di disagio sociale sia di gruppi, soprattutto famiglie con minori, che di singoli;
• interventi psicologici di supporto all'inserimento lavorativo;
• interventi di informazione, formazione e consulenza finalizzati alla salute, al benessere, all'inclusione sociale, al contrasto del disagio giovanile, della dispersione scolastica e dei comportamenti a rischio.

In qualità di libera professionista svolgo attività clinica, presso il mio studio privato sito in Reggio Calabria, in collaborazione con altre figure professionali quali medici di base, psichiatri e avvocati. Le problematiche psicologiche, emotive e relazionali sono molteplici e l’una diversa dall’altra, pertanto anche i servizi offerti sono di varia natura e rispondono a bisogni, necessità e obiettivi differenti. Gli interventi sono rivolti a singoli individui, coppie, famiglie e gruppi.

Le mie competenze cliniche sono ad orientamento psicodinamico. Oltre all’attività prettamente clinica, mi occupo anche di interventi nelle organizzazioni e nelle istituzioni.

Per ciò che attiene alle competenze psicodiagnostiche gli strumenti che principalmente utilizzo nella pratica clinica per la valutazione della personalità sono:
il colloquio clinico; i Reattivi grafici ed il Test di Wartegg; il Test di Rorschach; Test di WAIS.

Empatia, curiosità e cambiamento sono gli ingredienti che caratterizzano la mia vita professionale!

Non sono una sostenitrice delle diagnosi e delle ricette preconfezionate, definisco il mio studio come uno spazio protetto e accogliente (una stanza può anche essere un mondo e uno stato della mente) in cui poter “pensare insieme” strada facendo. Spesso siamo noi a costruire i confini della nostra prigione, immaginandoli. Ri-narrare i colori e le forme di quei confini e i tormenti che procurano, con le parole che arrivano per prime, può essere un modo per cominciare ad oltrepassarli.

Ricevo, previo appuntamento.