Gentile Lucrezia, al di là dell'emergenza gestita dal personale del Pronto Soccorso, Le consiglio di approfondire con una visita specialistica l'episodio accaduto a Suo marito, per comprendere di cosa si sia trattato e fare diagnosi differenziale corretta riguardo i sintomi da lui manifestati. Il disturbo da attacchi di panico, così come il singolo episodio di panico, compaiono improvvisamente nella vita di una persona, comportano una'ansia anticipatoria che l'episodio si manifesti nuovamente (una sorta di paura di avere un nuovo attacco) e apparentemente non sono collegabili consapevolmente a situazioni o eventi vissuti dalla persona che li manifesta. L'attacco di panico è caratterizzato da sintomi fisiologici di attivazione neurovegetativa quali palpitazioni, sudorazione, tremori, giramenti di testa, annebbiamento della vista, nausea, vomito, sentirsi venir meno, mancanza di respiro o respiro affannoso, oppressione al petto e paura di morire e/o di impazzire(perdere il controllo di sè). Non tutte le persone manifestano gli stessi sintomi. I sintomi manifestati da Suo marito sono contemplabili in un quadro di panico, anche se per una diagnosi corretta occorre che siano soddisfatti alcuni criteri sia per quel che riguarda il numero dei sintomi che la durata di questi. Il consulto psicologico. psicoterapeutico potrà permettere di fare diagnosi e di intraprendere un percorso per la risoluzione dei sintomi. Attualmente gli approcci scientificamente più efficaci sono quelli cognitivo-comportamentali e strategici e l'emergente EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), un approccio su base fisiologica che, integrato ai precedenti, aumenta l'efficacia di questi. Sperando di averLe risposto esaustivamente, Le porgo cordiali saluti.