Siamo molto preoccupati per alcuni episodi di aggressività di nostro figlio
Salve, Mio figlio ha quasi 15 anni, io e mia moglie siamo molto preoccupati per lui per alcuni episodi di aggressività che si stanno presentando con notevole frequenza. Tutto parte dai videogiochi, il ragazzo non riesce a gestire le sconfitte a tal punto che, accecato dalla rabbia, non riuscendo a controllare la sua emozione, danneggia quello che ha davanti. (ha giá rotto la sua piccola TV ) Sorvolo sui danni economici che negli ultimi mesi ha provocato alla casa oltre che il nostro chock nell'assistere a questi episodi che innescano un escalation in famiglia difficile da spiegare a parole ma, penso, ben comprensibile nello stato d'animo. Abbiamo sequestrato ora la console ma questi scatti d'Ira ora ci sono anche se la squadra del cuore perde la partita. Siamo veramente confusi e preoccupati, le abbiamo provate tutte e non sappiamo come muoverci; Anche il rendimento scolastico va male. Per fornire ulteriori dati ha una sorella di quasi 18 anni. Io e mia moglie lavoriamo e siamo una coppia molto unita.
Salve Maurizio, comprendo lo stato d’animo di ansia con cui dovrete convivere in questo periodo.
Chiaramente vostro figlio ha un problema di gestione delle frustrazioni, ossia ogni problema seppur piccolo diventa ingestibile, non accettabile a tal punto da creare un disagio così grande da sfociare in azione di rabbia verso le cose .
Credo sia importante per vs figlio poter cominciare a vedere le cose sotto una reale luce, dando il giusto valore e peso a ciascuna cosa. Avete modo (immagino ci proviate) di parlare con lui subito dopo una manifestazione di rabbia? Una partita è una cosa, la vita è un’altra cosa. E’ importante farlo riflettere su ciò di sé che lo fa arrabbiare, molto probabilmente, vista la sua età, non è contento di sé per qualche motivo (aspetto fisico ecc…), motivo per cui è più insicuro ed irritabile e ‘sposta’ la sua attenzione verso episodi e situazioni altre.
Potrebbe essere utile per lui, ed anche per voi, poter fare dei colloqui di sostegno.
In bocca al lupo.