Pensieri catastrofici
Buonasera, da quando sono piccola penso sempre a catastrofi ed incidenti che coinvolgono i miei cari. Se ricevo una telefonata nella mia mente appaiono immagini tremende, i miei genitori morti, un incidente... Se mia figlia corre, nella mia mente appare l'immagine di lei che sbatte la testa sul gradino, se scende le scale la immagino inciampare e morire. Ad ogni incrocio immagino una macchina che mi travolge, se mio marito lavora in giardino lo visualizzo nella mia mente con il braccio mozzato dalla motosega, mentre apro la porta lo penso riverso a terra morto. Insomma un susseguirsi di flash terrificanti. Da sempre. Cerco di limitare le raccomandazioni ridicole e di gestire queste ansie e fino a qualche anno fa ci sono riuscita con conseguenze limitate. Mio marito pensava fossi gelosa morbosamente, poi pian piano ha capito che davvero mi preoccupo. Ora il problema è che da quando sono madre riesco meno a gestire il tutto e mi ritrovo a chiedere a mia figlia di non correre, di non arrampicarsi, di non saltare sul letto... temo di limitarla e non voglio. Inoltre queste continue immagini che mi passano per la mente mi hanno stancata, vorrei per una volta ascoltare il tu tu del telefono senza visualizzare sangue e disastri.
Salve
Nel suo racconto riecheggia l'Archetipo dell'Orfano, una tappa all'interno del Viaggio dell'Eroe. L'Orfano è ritratto con le spalle al muro mentre ospita sulle proprie ginocchia un piccolo (forse un fratellino) dormiente. L'immagine inquadra un momento di grande stasi e difficoltà dove il Bambino più grande si interroga sul da farsi: rimanere immobili nel rimpiangere ciò che non è più o riprendere il cammino consapevole che non ha più da ringraziare nessuno per ciò che accadrà e nemmeno altri da incolpare. Le litanie catastrofiste possono apparire come un tentativo di tenere in vita un passato che, per quanto tragico, può essere rimpianto come un tempo in cui si era ancora "figli". Quello che conta è non lottare contro questa tendenza visto che in questo modo la si rinforzerebbe solamente. Il "rosario delle catastrofi imminenti" si esaurirà quando cesserà la lotta contro qualcosa che appare una specie di necessario "mantra" che, prima o poi, cesserà di essere utile. Se tutto ciò appare necessario non va ostacolato ma trasformato piuttosto in una specie di "rito" in memoria di ciò che fu.
Il Bruco ad un certo punto tesse la propria crisalide in attesa della trasformazione. Poi, un giorno apre le ali e si posa sul ramo accanto ad un'altra farfalla. Guardando la crisalide ormai vuota cadere a terra chiede alla "collega" "Cosa sono quelle?".....e l'altra "Boh"?!!