La mia vita è un disordine continuo
Buon pomeriggio , dopo lunghe riflessioni ho deciso di scrivere su questo sito il mio caso, nella speranza, per lo meno che qualcuno dei vostri consigli riesca a sbloccarmi dalla situazione in cui mi trovo. Cercherò di essere sintetico per quanto vano sarà qualsiasi tentativo di racchiudere in pochi righi tutto quello che ho dentro, prometto di evitare il superfluo se è possibile. Devo innanzitutto chiarire che non avrei mai il coraggio di parlare di presenza ad uno psicologo né tanto meno riuscirei mai a dire ai miei genitori dello stato in cui forse da 5 anni mi trovo ,non vi nascondo che preferirei convivere con qualsiasi mostro mi dimora che sconfessare ai miei genitori che la mia vita,dopotutto, non è così serena. Vi chiedo dunque di non consigliarmi di andare da uno psicologo non ci riuscirei..davvero. Forse è necessario dirvi che vi scrivo in un momento non depressivo e che quello che vi scrivo sono tutte le parole che avrei voluto scrivere in un altro momento (adesso, ad esempio mi sembra di descrivere me stesso ,ma in uno stato di apatia che non ha niente a che fare con i momenti di depressione) .La mia personalità è oscillante ma non varia tra stati di ottimismo e pessimismo , bensì la mia vita è un disordine contunuo e disordinato è anche tutto quello che faccio (troppo da dire e da voler fare a cui non riesco a dare un ordine) .. so di esagerare ogni aspetto della mia esistenza , mi vedo un Don Chisciotte, un folle che nel non accettare la noia dell'esistenza (ho davvero difficoltà nel descrivermi) ne crea una su sua misura è mi sembra quasi che le persone che mi circondano siano cieche. Vedete io ad esempio mi dispero perché ho come l'impressione di essere totalmente impazzito e che quel che vedo, che sento nel guardare una ragazza nell'ascoltare il mio pianista preferito sia falso, dovuto alla mia immaginazione che alla realtà dei fatti. Ragiono, ragiono continuamente sto sempre sdraiato nel mio letto e penso e mi chiedo in che modo devo vivere.. La mia mente è un colabrodo di pensieri e non riesco alla fine a raggiungere nulla di concreto (È bene precisare che sto ricreando nel modo di descrivermi la confusione che ho in me, so di ragionare bene ma pensavo che forse era così che dovevo descrivermi) . Una parola basta per riassumere tutto me stesso: Incertezza, incertezza del domani, incertezza dei miei pensieri, che tutto quello che sò e spazzatura, sciocchezze l'indecisione dell'agire del parlare.. Mi vedo un poeta senza lettere, un uomo di forti sentimenti ma tra questi e la realtà un muro insormontabile. Ho stati d'animo che variano tra depressione-insicurezza e quiete, sento di star diventando schizofrenico e che quel che vi parla ora sia il mio io moribondo sanguinante che spira l'ultimo lamento.. Ho appena riletto e devo dire che per la prima volta sono riuscito a dare testimonianza scritta del modo in cui penso. Ecco a voi dunque, quello che avete letto sopra dunque non è nulla:impressioni , giudizi fugaci, ma che ben parlano del modo errato dei miei pensieri. È da questo che voglio guarire! Dal disordine della mia vita! Perché penso che soltanto facendovi parte del mio disordine potevate davvero comprendermi. Vi ringrazio infinitamente
Gentile William, la prima sensazione che ho avuto leggendola è quella di una forte sofferenza, tanto forte in lei, in quanto portatore di una sensibilità particolarmente accentuata e che proprio a quest'età manifesta la sua possibilità più acuta.
Capisco il suo disagio a confrontarsi con uno psicologo, per la paura di essere irretito in una disamina fine a se stessa, ma non conoscendola è difficile dire qualcosa che possa esserle veramente di aiuto; ci provo. Provi a non chiudersi in se stesso pensando di essere l'unico a sentirsi confuso, a non sapere se quello che sente è vero o solo frutto di fantasia; accetti questa confusione sapendo che è passeggera e che, a poco a poco, le cose le si chiariranno. Certo, per quanto possa risultare difficile, non sfugga il confronto con i suoi coetanei: trovi le compagnie che sente più affini, ci sono! Si guardi attorno; tra i tanti che le sembreranno vuoti e lontani dai suoi pensieri, troverà quelli con sensibilità come la sua, a cui dare la sua attenzione e con con cui poter dire di sé. Infine, se il rapporto con i suoi genitori, in questo momento, lo sente abbastanza buono, che ne pensa di far leggere la lettera che ha scritto? Chissà che non si crei una buona comunicazione che possa farle sentire meno pesante il momento che vive: a volte succede!
Le auguro di trovare presto sempre maggiore senso al perchè si vive.
Cordialmente