Dott.ssa Marisa Tuccillo

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Dott.ssa Marisa Tuccillo

Psicologo, Psicoterapeuta

Perchè non mangia all'asilo?

Buonasera sono mamma di un bimbo di quasi 5 anni primo anno di asilo.L'inserimento è stato più lungo del normale.Diffidenza nella maestra,nello stare con i bimbi nel fare le attività di gruppo.(inglese ginnastica).Dopo 4 mesi si è deciso da solo di fare quello che finora non aveva fatto.Tranne però mangiare.Non ha mai assaggiato un primo ma mangia solo pane e dolci o beve succhi di frutta.Noi ovviamente a oggi insistiamo nel dirgli che se mangia all'asilo verrà premiato.Da qualche giorno vuole sapere ogni mattina il menù del giorno che io gli leggo e poi lui mi dice che tanto non mangia.Chiedendo il perché lui risponde che gli altri bimbi lo guardano,ma anche se si trova a tavola con persone estranee o a casa di gente che vede raramente non vuole mangiare.E'come se si sentisse osservato.E' un bimbo timido molto sensibile di cuore e molto intelligente.Vorrei sapere come comportarmi.Se insistere o fare finta di niente.Anche la maestra vorrebbe sapere cosa fare.Se può aiutarmi sarei più serena.Grazie saluti

Buongiorno Sara l' inserimento è un momento particolare e cricico per ciascuno di noi quindi lo è ancora di più per un bambino. Questa diffidenza mi chiederei se parte anche da lei o se per lei è ed è stato semplice lasciare andare suo figlio ad un nuovo ambiente affettivo- educativo- didattico. Sicuramente i tempi sono diversi per ciascun bambino e bisogna sentire che anche lui ci riuscirà a superare tutte quelle frustrazioni che sta vivendo l' affidarsi alla' altro, la separazione da voi familiari e il non essere solo al centro dell' attenzione ma dover dividere la maestra con altri. Come dice lei suo figlio fa fatica a mostrarsi agli altri ancora vive il cibo come un nutrimento unico e tutto per se ed è difficile poterlo vivere invece come momento nutritivo più sociale, arricchente e di scambio. Mi sento di dire che essendo anche una insegnante di scuola dell' infanzia è unmomento difficile ma passeggero, da dover viverlo con serenità e ddover reggere tutte le frustrazioni che sente suo figlio e che le fa sentire. Sicuramente è importante creare una buona alleanza con le insegnanti e dare tante gratificazioni quando ha una evoluzione, senza però dover criticare e svalutare quei momenti difficili PR lui. è importante magari avere al suo fianchi compagni che lo possano spronare non tanto dicendo mangia , ma stando. Bene a tavola e potendo vivere quel momento come significativo emotivamente. E tornare a casa potendo raccontare tutto ciò che ha fatto e che non è riusciti a fare con la grinta che ci sarà un' altra ed un' altra ancora occasione per lui. Siate fiduciosi e per qualche problema provate a contattare uno psicoterapeuta più vicino a voi.

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Psicologo, Psicoterapeuta - Cremona

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