Ho problemi nelle relazioni sociali, come posso reagire?
Buongiorno, mi chiamo Marco.
Sono sposato da 30 anni, dopo il matrimonio sono sopraggiunti svariati problemi economici e non, che ci hanno costretto prima a spostarci dalla Lombardia a Roma e poi a peregrinare nella provincia con diversi traslochi, che hanno acuito il mio problema.
Convivo con questo disagio da anni ormai, è iniziato lentamente e piano piano negli anni ho chiuso le porte a varie relazioni sociali, vecchie e nuove, riducendo le amicizie e chiudendomi in un introversione che blocca ogni possibilità di interazione sociale.
Non che da ragazzo fossi estroverso, ma comunque sia, non avevo difficoltà nel creare amicizie e nel coltivarle, ora mi ritrovo a non avere più nessuno vicino ed ho portato in questa situazione anche mia moglie. Durante nostre serate e WE ci trovano sempre soli ed incidono in maniera grave sul nostro rapporto, ormai non ci parliamo quasi mai, ognuno negli occhi dell'altro vede I problemi che ci accompagnano, le nostre paure per il futuro e la nostra solitudine.
Fortunatamente I nostri figli, ormai grandi, non hanno questo problema.
Buonasera, colgo dalle sue parole un forte disagio che si è piano piano accumulato nel tempo. Nella mia mente si aprono diverse domande: che significa disagio per lei? Cosa le accade quando sta con gli altri? Cosa prova, cosa sente? Cosa pensa dovrebbe sentire? Spesso ci costruiamo delle teorie su come dovremmo essere noi, su come dovremmo sentirci e comportarci e poi di conseguenza ci facciamo teorie anche sugli altri. E così sfuggiamo da come siamo davvero e non facciamo i conti con ciò che siamo veramente. Ci allontaniamo da noi. E non ci rendiamo conto che il problema non siamo noi, ma l'idea rigida che ci siamo costruiti. Quindi sarebbe interessante per lei chiedersi cosa le sta accadendo ora, ma per avvicinarsi di più a ciò che è lei e ritrovare la libertà di essere se stesso. Senza teorie, nel caso esse ci fossero. Saluti.