Caro sig. Paolo, la prima riflessione che vorrei fare è che esistono tantissime sfumature di personalità, tra cui la timidezza. E’ bene che un genitore si preoccupi per il bene di suo figlio per questo faremo alcune riflessioni sulla base di quanto letto. Una prima osservazione va rivolta all’atteggiamento che il bambino esprime di fronte a cose nuove; di solito i bambini con una timidezza normale, non riescono a rimanere distanti, spettatori, di fronte ad un gioco nuovo, un libro nuovo, una novità che li interessano direttamente. Una seconda riflessione va posta sul nostro stile educativo: che genitori siamo? Troppo ansiosi? Troppo severi? Il nostro bambino è sottoposto a rimproveri eccessivi? Si sente sufficientemente coccolato? Infine vorrei sottolineare che “etichettare” il nostro bimbo come eccessivamente timido può suscitare in lui riflessioni e pensieri che non può comprendere e affrontare. I bambini vanno incoraggiati, aiutati a superare gli ostacoli, hanno bisogno di rinforzi positivi, di esempi da cui trarre insegnamenti. Quello che mi sento di suggerire, facendo riferimento alle poche notizie che ho, è di portare esempi a vostro figlio; considerando che anche lei e sua moglie siete molto timidi potete raccontare episodi della vostra infanzia sul tema e partecipare con lui e altri bambini ai giochi. Potete inoltre aprire la vostra casa ai vostri amici (se già non lo fate); anche la socializzazione, come altre abilità relazionali, si impara facendo e osservando; potete quindi, grazie alle esigenze di vostro figlio, riscoprire vecchie amicizie che per impegni lavorativi si è costretti a tralasciare. Un’ultima considerazione riguarda l’atteggiamento di leader del suo bambino: potrebbe essere una buona idea iscriverlo ad attività sportive di gruppo, nelle quali si acquisiscono abilità sociali quali collaborazione, condivisione e spirito di squadra. Spero che queste poche osservazioni possano aiutarla nell’educazione di suo figlio,