Non so se devo rivolgermi ad uno specialista
Nove mesi fa ho affrontato la mia prima rottura in campo sentimentale, e non l’ho presa affatto bene, soprattutto dopo un riavvicinamento andato in fumo sono diventata l’ombra di me stessa, passavo le giornate chiusa in casa e mi sentivo come se stessi per morire, credo di aver sviluppato anche un forte disturbo d’ansia. Da un paio di mesi a questa parte i sintomi sembrano essersi attenuati, ma non riesco comunque a liberarmi del fantasma della persona che mi ha ferito. Quotidianamente non rappresenta più un pensiero fisso, ma è comunque presente.
Ciò che mi preoccupa è quello che dico quando sono sotto effetto di alcol, perché contatto questa persona con cui non ho più rapporti e ho costantemente bisogno di averla accanto. Sono preoccupata anche perché l’ultima volta ho chiesto di essere uccisa perché sono inutile a questo mondo. Un pensiero simile è latente in me anche da sobria, ma non penserei mai alla morte.
Credo di avere anche un disturbo legato all’ansia sociale, ma non posso esserne sicura.
Vorrei capire se tutto ciò solo una fase per cui non dovrei preoccuparmi, o se dovrei effettivamente parlare con qualcuno di esperto.
Cara Miriam, direi soprattutto che non è il caso, data anche la sua giovane età, che lei insista nel consumo di alcolici. Soprattutto in questa fase. Quello che sta vivendo è un "lutto" che deve fare il suo corso. Purtroppo i precari riavvicinamenti o i ripetuti contatti con la persona che l'ha ferita possono risultare non funzionali al normale processo di distacco che tale lutto comporta. Quello che dice o pensa sotto l'effetto dell'alcol è purtroppo indotto da tale sostanza che elimina la parte più critica e consapevole di lei e la lascia in balia delle emozioni, senza strumenti per affrontarle. Per quanto attiene all'ansia sociale è una cosa che va valutata da uno specialista, soprattutto se tende a ripetersi ed a risultare disturbante per il suo benessere.
Le faccio tantissimi auguri.