Dott. Matteo Piccioni

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Dott. Matteo Piccioni

Psicologo/specializzando in Psicoterapia

L'emarginazione e il dolore dell'esclusione sociale

Salve, mia figlia 16 anni al 3° liceo è in terapia da un anno a causa di problemi familiari in cui ha assistito a delle scene di violenza in cui mio padre e il mio compagno si sono picchiati. Ciò ha causato un disturbo da stress post traumatico. La terapia la aiuta, ma i problemi causati l'hanno portata ad escludersi dalla sua stessa vita. Il rendimento scolastico alto è l'unica cosa che è rimasta stabile. In tutto questo arco di tempo i compagni di classe l'hanno emarginata ed ora che è appena cominciata la scuola addirittura non la salutano più. La frustrazione e la sofferenza è alta, ho molta paura perché già combatte per se stessa. Vorrei allertare la preside ma ho paura di ripercussioni peggiori. Ormai la bullizzano. Mia figlia non vuole che io lo faccio. Come posso aiutarla? Vorrei cambiare istituto ma non è giusto.....

Comprendo la sua preoccupazione e il desiderio di proteggere e sostenere sua figlia in questo momento difficile. La situazione che descrive è molto delicata. La bullizzazione può avere effetti profondi, specialmente quando si aggiunge a traumi preesistenti. È essenziale che sua figlia si senta sostenuta e compresa.

Se sua figlia non desidera che intervenga direttamente, potrebbe comunque essere utile avvicinarsi alla situazione in modo discreto. Magari potrebbe parlare con un insegnante di fiducia o con un orientatore scolastico, cercando di avere una visione più chiara della situazione e ricevendo suggerimenti su come affrontarla senza necessariamente coinvolgere la preside.

Allo stesso tempo, potrebbe essere benefico cercare ulteriori forme di sostegno per sua figlia, come attività extracurriculari o hobby che le permettano di costruire nuove relazioni e rafforzare la sua autostima. Questo potrebbe aiutarla a trovare un equilibrio e a sentirsi meno isolata.

Infine, mantenere una comunicazione aperta e onesta con sua figlia è fondamentale. Assicurarsi che sappia quanto la supporta e che è lì per lei, indipendentemente dalle decisioni che sceglierà di prendere in futuro, può fare una grande differenza nel suo percorso di guarigione.