Dott. Matteo Piccioni

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Dott. Matteo Piccioni

Psicologo/specializzando in Psicoterapia

Combatto da quando ho 14 anni di depressione e di DCA.

Sono una ragazza di ormai quasi 30 anni. Non so nemmeno perché sto scrivendo qui, forse in preda alla disperazione, forse a quel piccolo barlume di lucidità che mi è rimasta. Ormai combatto da quando ho 14 anni di depressione e di DCA. Quando sono uscita da scuola, dalle medie, sono uscita letteralmente distrutta. Ho passato i peggiori anni della mia vita (o almeno, credevo finché non sono arrivata ad adesso) ho subito bullismo, estorsione da quelli che consideravo compagni di viaggio per poi la colpa ricadere sempre su di me. Da lì, è iniziato il mio calvario. Mi incolpo di qualsiasi cosa. Mangio per zittire i sensi di colpa e per zittire il mio dolore e quel senso di benessere dura solo nel momento in cui mangio, ma poi smette ovviamente. Non ho amici. Non ho un compagno/a. Non ho nessuno. In fondo chi mai vorrebbe stare accanto ad una persona come me? Una persona che non riesce a fare niente. Nemmeno a trovarsi un lavoro perché non c'è richiesta e non c'è niente e nonostante il diploma, le porte non mi si aprono. Non riesco a trovare l'amore. Non riesco a trovare amicizie. Non riesco a trovare niente. Desidero solo farla finita, eppure, non ci riesco davvero. Non riesco e non voglio vivere, ma non riesco neppure a morire. Ed è un dolore, una sofferenza allucinante vivere così. Non ce la faccio più. Non voglio la felicità, capisco che alcune persone non siano destinate ad averla, ma vorrei avere la stabilità mentale, quello sì. Non posso nemmeno curarmi o proseguire un percorso terapeutico, perché i pochi soldi che racimoliamo in famiglia, li usiamo per pagare utenze e per fare la spesa visto il costo della vita a quanto è arrivato. E io peggioro, peggioro sempre di più. Oltre ad una incredibile tristezza, dentro di me ho una grossa rabbia che a volte si scatena in vere e proprie esplosioni che se avessi l'opportunità di ammazzare qualcuno, lo farei volentieri. Come se questo potesse espiare il dolore e le colpe che mi porto dentro. È questo il mio destino? Vivere così?

Gentile Giulia,

Comprendo la difficoltà e il dolore che state attraversando. Vivere con una depressione prolungata e un disturbo dell'alimentazione, senza sentire il supporto necessario, è indubbiamente un peso notevole. La sensazione di solitudine e l'assenza di un reticolo sociale e affettivo possono rendere il panorama della vita quotidiana particolarmente grigio e desolante.

In uno stato così, dove ogni passo può sembrare un'ulteriore discesa anziché una risalita, è fondamentale tenere a mente che esistono vie d'uscita, anche se in questo momento possono sembrare invisibili o inaccessibili. L'essere umano ha una notevole capacità di recupero e resistenza, e lei ha già dimostrato forza continuando a cercare soluzioni.

Mentre la strada verso la stabilità mentale può sembrare ardua, ogni sforzo fatto per prendersi cura di sé stesso è un atto di coraggio. Anche se per ora i cambiamenti sembrano impercettibili, ogni azione positiva che si intraprende ha il potenziale per portare a miglioramenti nel lungo termine. È importante non perdere la speranza e continuare a cercare quelle opportunità che possono portare alla guarigione e al benessere.

La invito a non esitare a chiedere aiuto immediato se si trova di fronte a pensieri di far del male a se stessa o agli altri. La sua vita ha un valore immenso, e ci sono persone e risorse pronte a supportarla nel suo cammino verso la guarigione.