psicologa, psicoterapeuta cognitiva costruttivista
Ansia
Salve a tutti.. sono in una relazione (che fra l’altro non è la prima nè la più lunga) da circa 8 mesi... all’inizio il mio ragazzo era molto possessivo difatti ogni giorno stavamo insieme, entrambi senza dare spazio agli amici.
Lui infatti non si fidava e ogni volta che non ero con lui era irrequieto e andava in ansia. Adesso la situazione si è risolta, infatti lui si è tranquillizzato e inizia a fidarsi. Io però che sono sempre stata tranquilla ed ho sempre cercato di fargli capire quanto sia importante avere i propri spazi in una relazione, adesso mi ritrovo nella sua situazione agli inizi.
Ovvero ogni volta che non siamo insieme vengo pervasa da un’ansia assurda. Quando lui la sera esce con gli amici al posto di stare con me mi sento profondamente sola e mi viene da pensare che non ci sia nessuno in grado di capirmi, di conseguenza faccio pensieri negativi sulla relazione e penso che l’unico modo per sentirmi libera sia concludere la nostra relazione.. ma non é ciò che voglio, perché con lui sto davvero bene. Vi prego aiutatemi a capire cosa sta succedendo nella mia testa.
Gentile Maria, vorrei farle delle osservazioni e delle domande che spero possano aiutarla riflettere.
Mi colpisce la contraddizione che pone: con lui sto davvero bene, ma per poter essere libera devo chiudere la relazione. Cosa significa essere davvero libera per lei? Essere finalmente serena e libera da ansia o forse c'è qualcosa nella relazione che non riesce più a sopportare? E all'opposto, che cosa nell'atteggiamento del suo partner nei suoi confronti la fa stare bene?
Mi ha colpito anche il cambio di situazione, cioè prima lui che non si fidava ed ora è lei che è ansiosa. Mi chiedo, è ora lei che non si fida di lui? Oppure questa mancanza fisica ( e di controllo?) fa scatenare in lei un aspetto che non si aspettava di possedere?
Riguardo al senso di solitudine che prova quando non è con lui, le capita anche in altre occasioni di sentirsi in questo modo? Intendo anche al di fuori di relazioni sentimentali. E se lei Maria resta sola, che cosa può succedere? Cambia qualcosa rispetto alle circostanze ambientali, relazionali o rispetto alla considerazione che ha di se stessa e/o del suo fidanzato? Che ragazza è Maria quando non c'è il suo compagno?
In questo frangente esprime ciò che pensa e prova per se stessa, ma quando lui è fuori senza di lei, che cosa pensa di lui? Che cosa prova nei confronti suoi quando esce?
Le suggerisco di ricercare, nelle relazioni passate, se ci sono stati degli elementi di similitudine circa questo senso di solitudine e sulle modalità di relazione attuale, ovvero da un lato un partner che vuole a tutti i costi la presenza dell'altro, il quale invece vuole mantenere una distanza di sicurezza, modalità che avete sperimentato entrambi.
Resto a disposizione