In cura per nevrosi di ansia somatoforme
Cari dottori buonasera, vorrei descrivere qui la mia situazione per avere un vostro parere.
Ho 25 anni, figlio di genitori divorziati, fidanzato da 5 storia molto tranquilla, studio e lavoro entrambi da un paio di anni (prima ho avuto lavori saltuari. Ho sempre avuto un carattere forte il giusto, presuntuoso il giusto, attento alle cose anche nei particolari ma non in maniera esagerata.
Mi piace il calcio, la tecnologia, i videogames ecc.
Nell'ultimo anno in particolare ho avuto una vita intensa, viaggi per studio e per lavoro, nuove esperienze, nuove responsabilita'.
Giudicavo quest'ultimo anno pieno di soddisfazioni ed entusiasmante, fino a 4 mesi fa.
4 mesi fa inizio ad avere una sensazione di malessere generale che piano piano si concentrava ai livelli dello stomaco e mi toglieva energia e forze.
Naturalmente mi rendo conto che qualcosa non va, pertanto effettuo analisi e visite specialistiche. Tutto regolare, al gastroenterologo in particolare mi viene detto: e' tutto ok, sei nell'anticamera delle crisi di ansia.
Inizialmente non capivo cosa volesse dire, realizzo qualche settimana dopo: inizio a svegliarmi nel sonno tremando, con il fiatone.
Non avevo fame ed Inizio a svegliarmi in maniera precoce la mattina presto al contrario della mia routine. Decido pertanto che e' il momento di andare dallo psichiatra. Anch'esso mi dice che i tratta di una nevrosi ansiosa somatoforme e mi prescrive inizialmente antidepressivo ssri ed ansiolitico, successivamente ho proseguito solo con ssri, eliminare l'ansiolitico e' stata dura ma ci sono riuscito.
Ora sono ormai tre mesi che prendo solo ssri, che dire: la mia situazione fisica e' sicuramente migliorata, mangio regolarmente, dormo anche abbastanza bene, vado a lavoro e studio anche se mi ritengo un po' meno efficiente, ma riesco a mantenere viva tutta la mia vita. A distanza di tempo anche i pensieri che mi creavano ansia sembrano stiano avendo meno effetto su di me, nello specifico nei periodi peggiori ho iniziato ad avere varie paure insensate: paura di non amare a sufficienza la mia ragazza, paura di potermi fare del male, paura di aver sbagliato il mio percorso di vita lavorativo e formativo. Quando sto bene pero' questi pensieri riesco ad osservarli da lontano, ma capitano ancora le giornate in cui ci riesco poco e cio' mi crea abbastanza angoscia e frustazione, togliendomi anche la grinta di fare le cose. Dottori, cosa posso fare perche' questi pensieri intrusivi vadano via? per ritrovare le mie sicurezze e la mia grinta nel fare le cose? perche' per il resto la situazione sembra migliorare... grazie infinite!
Caro Giovanni,
sei stato molto bravo e coraggioso nel chiedere un aiuto specialistico, tutavia credo che alla tua età dovresti approfondire le cause di questa tua ansia che probabilemente ti sta comunicando qualcosa di importante che solo tu, con l'aiuto di un esperto, potrai svelare...mi sembra di intravedere nelle tue parole un eccessivo uso di aggettivi "normalizzanti"...."con la mia ragazza una storia molto tranquilla", ho un carattere "forte il giusto", "presuntuoso il giusto" che rimandano ad un bisogno di rimanere nei limiti, senza mai perdere il controllo.....potrebbe essere questo il problema....forse il tuo corpo ti sta chiedendo di uscire da certi schemi e di rivedere i tuoi bisogni alla luce di una nuova consapevolezza .......prova a vivere questa crisi come un'opportunità per conoscerti meglio e magari fare delle scelte differenti.In bocca al lupo