Nessun lavoro o quasi mi va bene
A 39 anni penso al lavoro e sto male, ho lavorato diversi anni in un azienda, stavo benissimo, poi fallita, dopo ho cambiato una moltitudine di lavori, ma alla fine mi sono licenziato ovunque....mi sento un verme perché vedo mia moglie andare a lavoro, oltre al fatto di aver perso la dignità.
Sono creativo, amico di tutti, ma gli ultimi lavori erano infestati di gente che bestemmiava e non contenta del lavoro...sono 2 anni che sono fermo, e ogni volta trovo una scusa quando trovo un lavoro, ma dentro ho forte desiderio di lavorare....mi piacerebbe trovare un nell'ambiente, ma ormai credo che è solo un sogno.
Caro Vincenzo,
Mi sembra che lei sia intrappolato in quello che si chiama circolo vizioso: l'importanza del lavoro le dà la dignità ma è talmente pesante da schiacciarla e da renderla indegno. Così non riesce ad affrontare questa enormità e si sente sempre peggio, ma più si sente schiacciato più il problema sembra pesare.
Allora le chiedo: dove sta il piacere? Capisco che il lavoro non sia sempre associabile al piacere, ma credo che sia difficile uscirne se restiamo sui temi dell'obbligatorietà. Certo lei è obbligato, ma nessuno può toglierle il gusto.
Il gusto è ciò che ci rende tollerante ciò che non ci piace, senza di quello chiunque bestemmierebbe tutto il tempo. Mi rendo conto che non sia una cosa facile. Bisognerebbe capire perché lei lo ha perso questo gusto e come ritrovarlo.
Faccia un colloquio, la aiuterà a capirsi meglio.
Le auguro di assaporare al meglio la sua vita
Dr.ssa Michaela Mortera