Stanchezza di vivere

Buongiorno, Da quasi due anni lavoro in uno studio di design. Sono architetto e quindi mi dovrebbe piacere, ma in realtà non è così. Mi affatica tanto dover sobbarcarmi la grande mole di lavoro che mi chiedono, che molte volte devo portare a termine da sola. All’università andavo bene, mi sono laureata con il 110, ma una volta cominciato a lavorare non mi è piaciuto per niente il lavoro di architetto. Tante responsabilità, tante ore di lavoro e pochissima, se non nulla, creatività. Ora sto seguendo un corso per diventare web content editor. È molto bello e mi stimola, ma ho paura di non riuscire a cambiare lavoro per la mia età, ho 38 anni. Vorrei riuscire a fare un lavoro che mi piace, che mi riesca facile appunto perché sono portata a farlo. Non so se questa considerazione è corretta o se sono io che vedo le cose in modo distorto. Vi ringrazio per l’attenzione.

Gentile Silvia,

La sua situazione riflette una sfida che molte persone affrontano nel corso della loro vita professionale: la ricerca di un lavoro che non solo soddisfi le esigenze economiche ma che rispecchi anche le proprie passioni e talenti. La sensazione di stanchezza e insoddisfazione che prova nel suo attuale ruolo di architetto, nonostante il successo accademico e le aspettative iniziali, è una reazione comprensibile alla discrepanza tra le sue aspirazioni e la realtà del lavoro quotidiano. È importante riconoscere che il sentirsi sovraccaricata e priva di spazi per la creatività può portare a un senso di alienazione e stanchezza esistenziale.

Il suo interesse per il corso di web content editor e la sensazione di stimolo che ne deriva sono segnali positivi che indicano una direzione verso cui potrebbe essere fruttuoso orientarsi. La paura di cambiare percorso professionale a 38 anni è comprensibile, ma le assicuro che la transizione di carriera è possibile a qualsiasi età, specialmente quando si è motivati da una vera passione e si è disposti ad imparare e ad adattarsi.

In termini di gestione delle preoccupazioni e delle incertezze legate a questo cambiamento, potrebbe essere utile esplorare le sue paure e le aspettative attraverso un percorso di supporto psicologico. Un approccio come l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) potrebbe essere particolarmente utile se esistono specifici eventi o esperienze passate che contribuiscono al suo attuale stato di insoddisfazione o alla paura del cambiamento. L'EMDR può aiutare a elaborare e a ridurre l'impatto emotivo di tali esperienze, facilitando un più chiaro senso di direzione e aumentando la fiducia nelle proprie decisioni.

Ricordi che il percorso verso un lavoro che rispecchi veramente le sue aspirazioni e capacità può richiedere tempo e sperimentazione. È normale avere dubbi e sentirsi incerti di fronte al cambiamento, ma è anche importante non perdere di vista il proprio benessere e la ricerca di una vita professionale che le offra soddisfazione e senso di realizzazione.

La incoraggio a considerare le sue attuali esplorazioni professionali non come un ritardo o un deviamento dal percorso, ma come un passo coraggioso verso la realizzazione di sé. La sua capacità di riflettere su queste questioni e di cercare attivamente alternative dimostra una grande forza e apertura alla crescita, a esplorare le sue aspirazioni, a gestire le ansie legate al cambiamento e a rafforzare la sua fiducia nelle proprie capacità di realizzare i suoi obiettivi professionali.

Cordiali saluti.

Dottor Michelangelo Di Stefano Medico Psicoterapeuta