Dott.ssa Monica Ferrara

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Dott.ssa Monica Ferrara

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Alla ricerca di un fiore nel deserto al tempo del covid-19

Caro lettore, cara lettrice,

immagino che, anche tu come me, stia facendo i conti con questa nuova fase di vita che va oltre i confini dell’ordinario. Io la definisco “sospesa”. Sì, è proprio così che mi sento in questi giorni, come se tutto quello che c’era prima delle restrizioni dovute al Covid-19 fosse rimasto fluttuante, in quale spazio tempo non saprei.

I primi giorni di questa cosiddetta “quarantena” c’era in me un turbinio di vissuti tra incredulità, disorientamento, incertezza, paura di un “nemico” che è lì fuori ma non puoi renderlo concreto (non lo puoi vedere, non lo puoi toccare, non lo puoi sentire con l’udito), e ti senti impotente perché è qualcosa che è fuori dal tuo controllo. Accedi al bacino di notizie che raccogli su vari fronti e sperimenti un sentimento di tristezza nel sapere di tutti coloro che sono stati toccati da questa malattia, in forma più o meno grave, e ancor peggio di tutti coloro che non sono sopravvissuti.

Poi arriva il momento in cui accogli queste emozioni negative, cerchi di non farti trascinare, accettandole comunque perché è legittimo provare tristezza, preoccupazione, frustrazione: la tua libertà è limitata, il tuo campo di azione si è ristretto, i progetti che fino a poco fa cercavi di portare avanti subiscono un brusco rallentamento… Ed è lì che inizi a pensare a come affrontare tutto ciò, come andare avanti, a tirar fuori la forza e il coraggio che forse non pensavi di avere.

Io per esempio, ho cominciato a poco a poco a VIVERMI il tempo (nella mia percezione immenso) che ora ho a disposizione. E dico a vivere, perché mi sono resa conto che prima, con gli impegni lavorativi che affogavano le mie giornate prima del Covid-19, era come se avessi un pilota automatico e non riuscissi a godermi appieno ciò che avevo davanti. Ho quindi riscoperto il PIACERE di un pasto consumato lentamente e con gusto (ahimè le mie vecchie corse quotidiane questo non me lo permettevano!). Dedico parte del tempo alla CURA DEL MIO CORPO: maschere per i capelli, prodotti per il viso, creme per il corpo. Questi sono diventati praticamente dei rituali.

Prima andavo in palestra ma ho scoperto che posso allenarmi anche a casa e con un pizzico di divertimento in più: provo a seguire i tutorial e quando non riesco a riprodurre nello stesso modo quell’esercizio, beh, mi faccio una risata!

Mi dedico con CALMA alla cucina: prima cucinavo quasi per sopravvivere, in questi giorni la cucina è diventato un canale per testare la mia fantasia, per ritornare indietro nel tempo quando mi sporcavo le mani, un modo per prendermi cura di me stessa e di chi ho vicino a me.

Ho il tempo per COLTIVARE PASSIONI che meritano pazienza, concentrazione, riflessione come la lettura e la formazione. In questo modo la mia mente è sempre in allenamento.

Sono certa che ognuno di noi ha una passione che per un motivo o un altro è stata chiusa in un cassetto: questo è il momento giusto per tirarla fuori! Diamoci anche la possibilità di scoprire qualcosa a cui non ci siamo mai interessati: potremmo rimanere stupiti di qualità che di noi non conoscevamo!

Questo isolamento forzato ci ha restituito qualcosa con cui spesso facciamo fatica a convivere: il SILENZIO. Sì, perché siamo abituati a correre da una parte all’altra senza pensare, abbiamo la giornata piena di compiti da svolgere (lavorativi, domestici e familiari), siamo assordati dai rumori delle nostre città e dalle voci (reali e virtuali) del mondo che ci circonda. Bene, ora abbiamo la possibilità di accoglierlo questo silenzio. Il che può tradursi nell’ascoltare di più noi stessi, prestare orecchio a tutto ciò che risuona dentro di noi, e per chi può, ascoltare i suoni meravigliosi della natura (anche soltanto il vento o la pioggia) e nel frattempo rilassarsi guidando il proprio respiro.

In questi giorni la natura si sta risvegliando e ci sta facendo dono dei suoi elementi che compongono per noi scenari da ammirare (basta guardare il cielo).

Voglio dire che in questo momento possiamo SCOPRIRE IL VALORE di ciò che solitamente consideriamo “piccole cose” e che tendiamo a dare per scontate e mai come oggi non ci sembrano più scontate, ma essenziali. Abbiamo la possibilità di modificare il nostro MODO DI VEDERE le cose e di restituire loro il valore che forse avevano perso.

Mai come oggi ci manca il contatto con le persone. Beh, anche rispetto a questo possiamo fare qualcosa. Possiamo DEDICARCI ALL’ALTRO. Non è detto che per far ciò sia necessario un incontro vis a vis. L’incontro con l’altro è fatto di ascolto, comprensione, interesse e questo momento così profondo si può costruire anche a distanza. Io personalmente ammetto di non avere mai tempo per farmi una bella chiacchierata con le persone a cui sono più legata, con la mente e con il cuore sintonizzati appieno con l’altro. Molte telefonate rimangono un po’ superficiali, di sfuggita tra un’attività e l’altra.

Per chi poi sta condividendo la sua reclusione con qualcun altro, che sia un partner, i figli o un genitore può sperimentare questo stato di COMPLETA SINTONIZZAZIONE EMOTIVA, di CONDIVISIONE dal vivo. Quale momento migliore per parlarsi, per sostenersi, per conoscersi meglio. Eh sì, perché questa convivenza ci porta inevitabilmente a sperimentare livelli di intimità elevata che certe volte ci portano a scoprire qualcosa dell’altro che non avevamo visto. Questo ovviamente implica non solo conoscere gli aspetti più belli dell’altro, ma anche quelli che non ci piacciono, che tolleriamo meno, quanto è difficile! È possibile poi che la convivenza enfatizzi situazioni negative già presenti prima o che faccia esplodere dinamiche che ci fanno soffrire. Forse è il momento opportuno per fermarci a osservarle, per comprenderle e capire che tipo di soluzioni vorremo/potremo adottare.

Certo, non esiste una ricetta perfetta per affrontare questo momento. Di indicazioni ce ne arrivano tante e su più fronti. Forse qualcuna ci calzerà a pennello, qualcun’altra ci risulterà “scomoda” e non praticabile. Si tratta di POSSIBILITÀ, sta a noi scegliere di sperimentarle e di approfondirle se CI FANNO STARE MEGLIO, se ci portano dei benefici.

Vi capisco, questa situazione è complessa, sta mettendo tutti a dura prova. A piccoli passi possiamo provare a RIORGANIZZARCI, possiamo portare fuori le RISORSE che abbiamo dentro di noi per affrontare le sfide di questo tempo e provare a farci accompagnare dalla SPERANZA e dalla FIDUCIA verso il domani.

È vero, questa situazione straordinaria probabilmente ci vedrà cambiati. È possibile che ci attrezzi di un nuovo approccio alla vita e di nuovi "strumenti" per affrontarla: più attenzione a ciò che ci circonda, più gratitudine per ciò che abbiamo, più ambizione nel perseguire i nostri obiettivi, più tenacia nel conquistare ciò che ci fa star bene, più forza nel superare gli ostacoli.

Lo so, non è semplice, ma CREDERE IN NOI ci aiuterà a rialzarci e a coltivare i nostri progetti non permettendo che rimangano lì, sospesi e irraggiungibili.

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