Ma l'amore può essere davvero così stupido (più che cieco)?
Gentili dottori,
Si dice che durante la fase dell'innamoramento, la cascata ormonale ci impedisce di essere obiettivi e di vedere l'oggetto del nostri sentimenti come realmente è.
Passata questa fase di ubriacatura, finalmente ci rendiamo conto di chi abbiamo realmente davanti. Ne cogliamo pregi e difetti, ma spesso, anche se diciamo a noi stessi che questa persona non è adatta a noi, magari perché è molto diversa caratterialmente, o ha un modo di vivere la vita diverso dal nostro...non riusciamo a prenderne le distanze. Continuiamo ad amarla...perché ci accade ciò? E questo, alla lunga, ci può rendere infelici?
Gentile Marcella, durante l’innamoramento probabilmente ci sono alcuni aspetti del partner che ci colpiscono e questo ci induce ad una valutazione globale della persona prevalentemente in termini positivi con una forte idealizzazione del partner che porta alla sottovalutazione degli aspetti negativi che vengono solo parzialmente percepiti.
Attraverso la frequentazione, le esperienze vissute insieme, riusciamo a fare una valutazione più globale e realistica della persona oggetto d’amore. In questa fase possono emergere valutazioni più obiettive rispetto a stili di vita, valori, aspetti caratteriali che possono essere più o meno in armonia e coerenti con i nostri. Contemporaneamente però, le motivazioni inconsapevoli/inconsce che ci hanno attratto all’inizio dell’innamoramento, agiscono ancora a livello affettivo/emotivo ed è per questo che una persona dal punto di vista razionale può ragionare in un modo (per esempio: questa persona non fa per me …) ma a livello emotivo si sente ancora attratta, legata e fa fatica anche solo a prendere le distanze dal partner. Questo stato può portare con sé molta sofferenza e se si prolunga troppo nel tempo può essere opportuno farsi aiutare professionalmente.
Psicologa, Psicoterapeuta - Reggio nell'Emilia