Accettazione di un eventuale convivenza col compagno
Buonasera,
Sono separata legalmente da luglio 2021, dopo due anni precedenti di separazione in casa. Abbiamo due figlie di 17 e 14 anni che hanno accettato la separazione ovviamente con rammarico. Ma hanno capito che per incompatibilità di carattere i loro genitori non potevano più vivere insieme. A giugno il papà è andato via dopo l'ennesima litigata. è andato a vivere in albergo perché nn trovava un'appartamento. Nel frattempo anche io con le ragazze abbiamo cambiato casa. Da quando il papà è andato via sono più serene. A marzo dell'anno scorso ho iniziato a frequentare un mio collega con il quale sto attualmente. Le ragazze già sapevano che mi corteggiava e sanno che non è lui la causa della rottura del mio matrimonio. L Hanno conosciuto e apparentemente sembra che l'abbiano accettato. La più grande delle mie figlie ha un fidanzato e visto che non ha una camera tutta sua quando viene a trovarla devono stare in salone. Proprio per questo motivo quando viene a trovarmi il mio compagno se c'è il suo fidanzato a lei da fastidio perché nn ha la sua privacy. Non so come prenderla . Tuttavia il mio compagno ed io stiamo progettando di vivere insieme per vari fattori ma non so come affrontare la questione con le mie figlie. Soprattutto con la grande che egoisticamente già tempo addietro mi fece capire che a lei non starebbe bene un'eventuale convivenza. Come posso affrontare questa situazione? Oltretutto ho il mio ex marito che già mi ha detto che mi farà la guerra se andrò a convivere con il mio compagno e non vorrei mai che mi mettesse le figlie contro. Grazie per l'attenzione
Cara Olga, ci vuole tempo. A volte il tempo degli affetti, il tempo che la nostra parte emotiva impiega per accettare quello che la parte di razionale accetta è più lungo. A volte la parte razionale sa bene qual’è la realtà ma a livello emotivo impieghiamo più tempo per adeguarci alla situazione reale. A volta, come nel suo caso, motivi pratici la spingerebbero a fare dei passi ma bisogna tener conto del tempo necessario a chi la circonda di rassicurarsi ed accettare. Non credo che la pressione sulle figlie porterebbe al risultato atteso. Piuttosto un atteggiamento di apertura, di piccole prove, di assaggi di come potrebbe essere vivere insieme. Non si faccia guidare dalla fretta, capisco che ci potrebbero essere ottime ragioni, soprattutto dal punto di vista pratico a vivere insieme ma cerchi di mettersi anche dal punto di vista delle figlie, questo forse potrebbe aiutare loro a vedere e capire il suo punto di vista. Solo se ognuno riesce a mettersi nei panni dell’altro e riesce a capirne le ragioni può nascere un dialogo, piuttosto che una contrapposizione su fronti opposti. Dal dialogo e dalla comprensione delle proprie ed altrui ragioni possono nascere soluzioni creative ed inclusive magari anche diverse e migliori di quelle cui avete pensato fino adesso.
Disponibile per qualsiasi chiarimento ed approfondimento, la saluto cordialmente, Monica Gozzi.
Psicologa, Psicoterapeuta - Reggio nell'Emilia